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Una vittoria non sarà scaccia crisi, e Donadoni sul Bologna glissa…

L'ex c.t. principale candidato in caso di esonero di Delio Rossi

Manuel Minguzzi

Rossi domani dovrà vincere, neanche un pareggio basterebbe a salvargli la panchina. Ma tre punti al Braglia non sancirebbero l'uscita dalla crisi, anzi. Rossi non solo deve ottenere punti immediati ma anche portare il Bologna ad una certa continuità di rendimento. Infilare una serie di risultati utili per guadagnati la permanenza. In sintesi: se Rossi vince domani si salva, ma se perde martedì contro l'Inter probabilmente verrebbe esonerato. Ecco perché il Bologna continua a sondare i possibili sostituti, e tra questi c'è Roberto Donadoni.

Le sue parole in occasione del premio Liedholm non hanno affatto sgomberato il campo dai rumors, anzi, ne hanno amplificato la forza. Non ha smentito Donadoni, ha semplicemente rimandato la domanda al Bologna con un sintomatico 'chiedete a loro' condito da un sorrisetto beffardo, forse involontario, ma che presta ulteriore fianco ai rumors. Probabilmente è Donadoni il candidato numero uno, ma non è il segreto di pulcinella il fatto che l'ex ct tenga monitorata anche la situazione Milan nel caso in cui Mihajlovic dovesse saltare. Non è però detto che quella chiamata da Milano arrivi, dunque per il Bologna la possibilità di arrivare a Donadoni c'è con una offerta convincente, una di quelle che garantisca la permanenza in panchina in caso di salvezza. Donadoni non ne farebbe un problema di classifica ma di solidità economica societaria, quella che non ha avuto a Parma l'anno scorso.

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