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Udinese-Bologna, l’amarcord

Redazione TuttoBolognaWeb

Il 16 dicembre 1979 il Bologna espugnò il nuovo stadio dell'Udinese, il "Friuli", con un secco 2-0 grazie alla doppietta del grande bomber Giuseppe Savoldi.

Il campionato 1979-1980 fu segnato da due episodi di triste fama, primo su tutti la terribile morte del tifoso laziale Vincenzo Paparelli, colpito da un razzo partito dagli spalti della "curva sud", la quale ospita la tifoseria romanista e deceduto poco dopo l'impatto fatale.

Nella curva nord, i tifosi laziali presenti scappano o cominciano a farsi prendere dalla rabbia per l'accaduto e, in un clima surreale, si decide di ugualmente di giocare: finirà 1-1, ma un clima simile resterà impresso nella memoria di tutti. Paparelli, 33 anni, lasciò la moglie e due figli, mentre il responsabile del terribile gesto, Vincenzo Fiorillo, verrà condannato, nel 1987, a 6 anni e 10 mesi per omicidio preterintenzionale e morirà per un male incurabile nel 1993. Il 29 ottobre 2001 verrà posta, allo stadio Olimpico di Roma, una targa in memoria di Paparelli.

L'altro fatto fu la scoperta di un vasto giro di scommesse clandestine, ribatezzato "Totonero", con la seguente inchiesta che portò al processo e alla declassazione d'ufficio di Milan e Lazio, comportando così il ripescaggio di Catanzaro e Udinese; a far compagnia a rossoneri e biancocelesti il Pescara, retrocesso però sul campo. Oltre alla società milanese e quella romana, diversi calciatori finirono sotto i riflettori e addirittura le scene delle camionette appartenenti alla Polizia e alla Guardia di Finanza negli stadi per l'esecuzione degli arresti furono trasmesse in diretta a "90° Minuto".

In primo grado, oltre alle già citate retrocessioni, furono penalizzate Avellino, Bologna e Perugia con 5 punti, mentre Pescara e Juventus furono assolte; questo solo per la Serie A. Vi furono indagini anche in serie B, con l'iniziale assoluzione di Genoa, Lecce, Palermo, Pistoiese e Taranto.

Per il club emiliano oltre alla penalità, vi fu la squalifica del presidente Tommaso Fabbretti per un anno, mentre il direttore sportivo Riccardo Sogliano e Marino Perani, allenatore, furono assolti.

Franco Colomba, all'epoca ancora calciatore, fu squalificato per 3 mesi, con Giuseppe Savoldi e Carlo Petrini che si presero 3 anni e 6 mesi. Tali decisioni rimasero immutate anche in secondo grado. Sempre con il giudizio successivo alcune squalifiche furono ridotte, ma sempre mantenute e le uniche tre assoluzioni rimasero tali. Nella serie cadetta, invece, Palermo e Genoa furono invece condannate ad una penalizzazione di 5 punti.

La vittoria della Nazionale di Enzo Bearzot ai mondiali di Spagna '82  fece scattare nuovi condoni alle pene inflitte ai calciatori e cambiamenti alla modalità di squalifica dei tesserati.

Tornando al campionato 1979-1980, esso vide l'affermazione dell'Inter, dodicesimo scudetto della sua storia mentre l'Ascoli, che contava nelle sue fila il fortissimo attaccante Pietro Anastasi, stella della Juventus e la brillante punta Maurizio Iorio, arrivò sorprendentemente quarto, anche grazie ad un certo Giovan Battista "Gibì" Fabbri, allenatore che qualche anno dopo andrà anche a Bologna, salvandolo in B.

Nella squadra nerazzurra milanese c'erano elementi di valore come Giuseppe Baresi e Giuseppe Bergomi, autentiche bandiere, con il secondo che sarà, dopo Pelè, il più giovane campione del Mondo con la finalissima di Spagna '82. Gabriele Oriali ed Alessandro "Spillo" Altobelli, entrambi vincitori con Bergomi della Coppa del Mondo nella magica serata di Madrid.

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