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Tavecchio: “Sono stato l’unico a dimettersi, il Consiglio Federale è rimasto”

L'ex presidente incalza: "Ho portato la Var in Italia lavorando per il bene del calcio"

Redazione TuttoBolognaWeb

Si tratta di un Carlo Tavecchio vulcanico quello  che si è presentato alla conferenza stampa post dimissioni. Il presidente della Figc è arrabbiatissimo e se la prende con tutti: "Ho rassegnato le dimissioni e come mero atto politico ho chiesto quelle del Consiglio Federale. Nessuno le ha rassegnate, sono rimaste le mie. Siamo arrivati a un punto di speculazione che ha raggiunto limiti impossibili."

Sulla mancanza di guida di Lega di Serie A e Serie B: "Si è permesso di prendere decisioni gravi quando il soggetto più importante, fornitore delle risorse del sistema Italia, è assente. La B eleggerà il 23, la A il 27: oggi siamo al 19 e questi sono gli 8 giorni della tragedia del calcio mondiale italiano." Ha detto poi la sua ancora sulle dimissioni: "Credevo che mercoledì fossero cambiate le cose ma oggi ho trovato la mia componente che ha fatto considerazioni che non promettevano sostegno. Non ho pensato un istante: mi sono dimesso e ho chiesto le dimissioni al Consiglio per un atto politico, non sportivo. Stiamo valutando un insuccesso sportivo. Carlo Tavecchio paga per aver scelto Ventura: bene. Il problema è semplice. Abbiamo perso una qualificazione al Mondiale e sono disperato per questo. Come Carlo e non come Presidente". L'ex presidente federale ha poi rivendicato i suoi successi: "Chi è andato a Istanbul per organizzare Uefa e Fifa? L'Italia è rappresentata come prima nazione d'Europa che sostiene il calcio europeo. Quattro squadre in Champions sono venute perché Tavecchio ha una giacca blu? Abbiamo attivato i Centri Federali, sviluppato il calcio femminile. Le quattro squadre in Champions, gli investimenti sulla parte amministrativa, la ristrutturazione completa di Coverciano che può far giocare anche l'Under 21 con la Nazionale. Abbiamo introdotto la VAR: nel 2014 per primo in Europa ho scritto a Blatter per la tecnologia in campo. Il primo era Biscardi, secondo Tavecchio".

Tavecchio ha poi detto la sua sul possibile commissariamento della Figc da parte di Malagò: "Lo Statuto dice così, ci sarà ordinaria amministrazione fino alle elezioni. Malagò ha detto che non ci sono presupposti per intervenire altrimenti sulla Federazione: sarebbe molto grave, ci sono statuti e regolamenti".

Una parola anche sulla Lega di A con Tavecchio che resta commisario: "E' inevitabile che resti commissario. Sono stato incaricato con la fretta, ogni mese doveva essere quello successivo. Uva e Nicoletti mi hanno aiutato, dovevamo raggiungere tanti obiettivi tra bilancio e organizzazione, poi i diritti tv: siamo passati da 190 a 450 milioni come fossero caramelle. Abbiamo preso decisioni epocali aprendo i diritti tv al mondo, portando avanti l'Italia in strategie internazionali. Avremo quattro squadre in Champions. Fino all'11 dicembre sarò lì e ci sarà l'apertura dei diritti tv nazionali, molto appetiti e ne sono assolutamente certo. Se raccogliamo 1,4 miliardi, voglio capire un sistema che si rifiuta di concedere dieci giorni di tempo a una componente fornitrice del massimo impegno economico al sistema calcistico italiano. Qualcuno, non certo io, dovrà spiegarlo quando ci sarà una nuova presidenza di A e idem in B".