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Samp-Bologna, l’amarcord

Redazione TuttoBolognaWeb

Il primo incontro ufficiale tra Sampdoria e Bologna al "Luigi Ferraris" in Serie A avvenne il 27 ottobre 1946 e la vittoria arrise ai rossoblù emiliani (0-1) grazie ad un gol del futuro commissario tecnico della Nazionale Ferruccio Valcareggi, realizzato all'ultimo minuto di gioco. Ma non c'era solo lui in campo quel giorno, infatti nelle file blucerchiate giocava anche Edmondo Fabbri, il quale avrebbe intrapreso la carriera di allenatore, finendo anche nel giro del clan azzurro ed all'ombra delle Due Torri, da 1969 al 1972 conquistò una Coppa Italia (1970) ed una Coppa di Lega Italo-Inglese (1971).

Non solo, in quella gara giocò contro i felsinei anche un...bolognese! Si trattò di tale Dino Bovoli, mediano nativo di Molinella che nel corso della sua carriera indossò le casacche di Pro Vercelli, Atalanta, Ambrosiana-Inter e Andrea Doria, poi confluente nella Samp. Assieme a lui Osvaldo Fattori, centrocampista nativo del veronese, che dopo la breve parentesi di quell'anno a Genova approdò a Milano, sponda nerazzurra, ove conquistò due Scudetti consecutivi (1952-1953 e 1953-1954) giocando anche quattro partite in maglia azzurra.

Da non dimenticare il centrocampista Ernesto Matteo Poggi, noto come "Gipo" o "Poggi I": costui, genovese puro, aveva militato in tutte le società cittadine, cioè La Dominante, Genoa (quando ancora si chiamava Genova 1893), Liguria, Sampierdarenese, Andrea Doria e, da ultimo, la neonata formazione blucerchiata.

Il capitano era invece Bruno Gramaglia, partecipante anch'egli alla fusione storica dalla quale nacque la compagine attuale e che aveva partecipato ad un'altra impresa storica, quella dello Scudetto vinto dai Vigili del Fuoco di La Spezia nel 1944, quando esisteva la Repubblica Sociale Italiana. In quell'epoca, quando il paese era lacerato da una terribile guerra fratricida, il campionato non poteva svolgersi secondo la consuetudine, cioè in girone unico, quindi furono create delle eliminatorie regionali, con il gruppo delle squadre piemontesi e liguri, quelli con le sole lombarde e venete, quelle dal Venezia-Giulia, dall'Emilia-Romagna e dalla Toscana, nonchè dal Lazio.

Vi parteciparono società come il Legnago, l'Audace e la Sambonifacese, tutte della provincia di Verona, dal vicentino il Bassano (dov'è originario Carlo Nervo), Mestre e Rovigo; il Lanerossi Schio (scioltosi nel 2012 dopo cento anni di vita), la Cormonese (vi tirò i primi calci il grande Bruno Pizzul), addirittura una squadra slovena, all'epoca chiamata Ampelea ed oggi nota con il nome di Calcio Club Giovanile Isola. Vi furono anche il Busseto (la città di Giuseppe Verdi), oltre ad altre sei squadre, nella capitale, a far compagnia a Lazio e Roma: il M.A.T.E.R., la Juventus, i Vigili del Fuoco, l'Alba, l'Elettronica ed il Trastevere.

Il Torino prese come secondo nome "FIAT" per gli stabilimenti, mentre la Juventus (quella piemontese s'intende) "Cisitalia". Per quanto concerne, invece, il campionato targato 1946/1947, saranno proprio i granata ad aggiudicarsi il titolo nazionale, il quarto consecutivo.

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