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Roma-Bologna: le sfide degli anni ’30 e ’40

Redazione TuttoBolognaWeb

Nella stagione del secondo titolo nazionale consecutivo conquistato dai rossoblù, la vittoria al “Testaccio” arrivò grazie ad un gol di Reguzzoni al 67', il quale prese le redini dell'attacco rossoblù segnando altre 11 volte in campionato.

In porta, a Gianni subentrò Carlo Ceresoli, il quale giocò per il Bologna nel triennio 1936-1939, distinguendosi per grandi interventi e guadagnandosi così la convocazione in Nazionale, con la quale conquistò l'alloro mondiale nell'edizione francese del 1938, mentre all'ombra del Nettuno si aggiudicò due Scudetti. Un altro innesto decisivo fu l'attaccante Giovanni Busoni, autore di 9 reti in quell'annata e vice capocanniere, mentre merita menzione speciale il centrocampista Francisco Fedullo, uruguaiano naturalizzato come Andreolo e Sansone, militante in rossoblù dal 1930 al 1939 con 253 presenze e 54 reti.

Ma bisogna, soprattutto, rendere doveroso omaggio al “direttore d'orchestra” di quel grande Bologna di quegli anni ante-bellici: il famoso allenatore Arpad Weisz, il quale fu costretto, a dispetto degli allori conquistati e della competenza dimostrata, a lasciare l'Italia a causa delle leggi razziali, finendo prima in Francia e poi in Olanda, facendosi apprezzare alla guida del Dordrecht. Purtroppo l'arrivo degli invasori nazisti lo condurrà alla dolorosa separazione dal resto della famiglia (moglie e due figli, Roberto e Clara, che moriranno subito ad Auschwitz), mentre lui verrà costretto ai lavori forzati nell'Alta Slesia, in Polonia, per poi essere deportato anch'egli nel più terribile dei campi di sterminio ad Auschwitz, dove troneggia tutt'oggi la scritta beffarda “Arbeit Macht Frei” (il lavoro rende liberi); lì morirà in una camera a gas il 31 gennaio 1944.

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