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Ramirez: “A Bologna sono diventato un uomo. Mi manca la città e il coro della curva”

Il trequartista uruguaiano ora alla Samp al Corriere di Bologna: "Fu Guaraldi a darmi via"

Redazione TuttoBolognaWeb

“Quando sono arrivato ero un giocatore forte in prospettiva, dovevo crescere in un calcio difficile e Bologna mi ha dato il tempo necessario senza mettermi pressioni addosso”. Sulla sua cessione tra le polemiche: “Non sono stato io a voler andar via. Io stavo andando bene ed i tifosi erano tutti con me. Sarei voluto rimanere almeno un altro anno. Il Bologna aveva bisogno di soldi e Guaraldi doveva vendere, ed io ero uno dei pochi che poteva consentirgli di farlo. Lui mente dicendo il contrario. Comunque, sono felice di aver salvato il Bologna grazie ai soldi della mia cessione”. Il Bologna ha pure cercato di riprenderlo: “Dissi di no due volte, prima perché volevo restare in Premier, poi perché mia moglie era incinta e non me la sentivo”. Sul passaggio alla Samp: “Volevo un calcio più tecnico per preparare il Mondiale. Mi sono informato su come lavorava Giampaolo e mi è sembrato il massimo per un calciatore. È un allenatore che con il lavoro fa la differenza. Ferrero? Il presidente è uno che guarda avanti, che aiuta la squadra, che la carica e le consente sempre di dare il massimo”. Domani tornerà al Dall’Ara da ex: “Ripenso ai gol in maglia rossoblù e al coro della curva. Spero di ricevere una bella accoglienza”.