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Quando l’età non conta: Diawara sulla scia di Verratti

Il regista del Bologna è una delle promesse più importanti del nostro campionato, nonostante la giovanissima età e la responsabilità affidatagli da Rossi prima e Donadoni poi. Da 'Stadio'

Redazione TuttoBolognaWeb

Largo alle nuove leve che avanzano, soprattutto se registi o aspiranti tali. Uno di questi è Amadou Diawara, classe '97, padrone ormai indiscusso del centrocampo del Bologna. Sulle sue giovani spalle la responsabilità di avere in mano (o fra i piedi) il timone di una squadra che ha iniziato nel peggiore dei modi la stagione del ritorno in serie A.

Dopo le prime tre uscite passate per lo più a guardare i compagni dalla panchina, il guineano è stato schierato titolare per la prima volta contro il Frosinone. Da quel giorno Diawara non ha più mollato il proprio posto, dimostrando una crescita continua di partita in partita fino a diventare uno degli intoccabili.

Dopo Rossi anche Donadoni gli ha consegnato le chiavi del centrocampo e il giovane non ha tradito. Crisetig, sui cui la società aveva fatto un investimento importante in estate, si è dovuto arrendere all'evidenza dei fatti. Troppo bravo l'ex San Marino per poter pensare di superarlo nelle gerarchie. Non a caso, nelle due gare in cui il Bologna era chiamato alla prova di maturità, quelle con Empoli e Chievo, Diawara era assente e la squadra ne ha risentito eccome.

Un'ascesa che ricorda molto quella di Marco Verratti, apparso al grande calcio con una stagione da assoluto protagonista in serie B col Pescara. Nonostante la giovane età, il talento azzurro dimostrò, oltre ad una classe fuori dal comune, una personalità da veterano. La stessa che sta caratterizzando la stagione di Diawara, che probabilmente ha meno colpi di Verratti, ma un fisico che gli permette di imporsi nel cuore del centrocampo.

La semplicità è la sua arma migliore: spesso gioca corto, non forza mai la giocata e perde pochissimi palloni. Il rovescio della medaglia è che non riesce ancora a illuminare il gioco con assist alla Pirlo, probabilmente perché ancora troppo costretto al dover "fare il compitino". Ma le capacità ci sono eccome, basti ricordare l'assist per Destro contro il Napoli.

Insomma, Diawara è una delle promesse più interessanti della nostra serie A, pensando soprattutto ai margini di miglioramento. Di lampi di classe ne ha già mostrati tanti al pubblico del Dall'Ara, che se lo vorrebbe tenere stretto anche per la prossima stagione. A Saputo e gli altri dirigenti rossoblù l'ardua decisione: cedere ad un'offerta monstre o fare del giovane guineano il punto di riferimento per il Bologna del futuro?