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Palermo per battere la crisi, Rossi davanti a un bivio

Sei sconfitte su sette partite, un bottino che richiama, come più volte ricordato, quello del 2003/2004 quando Delio Rossi, sulla panchina del Lecce, chiuse addirittura il girone di andata a 12 punti. Brividi. In realtà, fu il girone di ritorno...

Manuel Minguzzi

Sei sconfitte su sette partite, un bottino che richiama, come più volte ricordato, quello del 2003/2004 quando Delio Rossi, sulla panchina del Lecce, chiuse addirittura il girone di andata a 12 punti. Brividi. In realtà, fu il girone di ritorno a sancire al salvezza, anche grazie a qualche acquisto di livello. La 'triade' era sempre la stessa, Rossi tecnico, Fenucci a.d. e Pantaleo Corvino d.s. Corsi e ricorsi storici che ormai hanno ricordato tutti, quasi come a trovare un appiglio, una maniglia a cui ci si possa aggrappare in questo momento di difficoltà. La società ha ribadito fiducia al tecnico, lo ha confermato in sella ma al tempo stesso Fenucci ha ammesso come dopo la sosta servano i punti. E se non arriveranno, il destino di Rossi appare segnato. Ecco dunque che le prossime due settimane saranno utilissime, perché se da un lato affrontare la sosta da ultimi può essere un fardello psicologico pesante, dall'altro avere a disposizione tredici giorni per lavorare aiuterà il processo di miglioramento della squadra, una sorta di mini ritiro in cui, perché no, abbozzare anche uno stravolgimento tattico. La fiducia è dunque a tempo, perché un allenatore con sette sconfitte su otto partite ufficiali non può avere una dosa illimitata di chance. Il Bologna è piombato ultimo e non fare punti dopo la sosta, nella fattispecie battere il Palermo, incrinerebbe ancora di più le possibilità di salvezza di una squadra forse troppo giovane, costruita guardando un po' troppo al futuro rispetto al presente. Qui tocca a Rossi accorciare i tempi di fioritura, una sorta di primavera in anticipo che consenta alla squadra di sbocciare dopo tante difficoltà. Dovrà esserne capace se non vorrà salutare, perché Palermo rappresenta davvero il crocevia stagionale, la partita da non fallire per dare il via ad un filotto di risultati positivi che possano comprendere anche le sfide successive con le abbordabili Carpi e Atalanta. Difficile che a Rossi venga concesso altro tempo, perché se non avrà trovato le giuste contromisure in queste due settimane è difficile le possa trovare successivamente, con sfide ravvicinate, 4 partite in due settimane (turno infrasettimanale con l'Inter). Battere i rosanero dunque, altrimenti il cambio di guida tecnica si avvicinerà prepotentemente, soprattutto con scontri diretti alle porte come quelli con Carpi e Atalanta. E' il momento di tirare fuori gli artigli, catturare i punti necessari a prolungare la permanenza di Rossi in sella, di fronte il Palermo del pericolante Iachini, con la speranza che finisca diversamente rispetto a quanto fece Colantuono dieci giorni fa. La tradizione di un Bologna che risolleva sempre le sorti altrui e mai la propria prima o poi dovrà pur finire.

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