news

New Age Bologna: più tiri, esperienza e con un Giack in gran spolvero

Le note positive del nuovo Bologna, quello di Roberto Donadoni, sono tante: in due gare sei punti, zero reti subite, cinque fatte e venti tiri in porta. I numeri non dicono tutto, ma in questo caso dicono molto sulla svolta impressa dal nuovo...

Redazione TuttoBolognaWeb

Le note positive del nuovo Bologna, quello di Roberto Donadoni, sono tante: in due gare sei punti, zero reti subite, cinque fatte e venti tiri in porta. I numeri non dicono tutto, ma in questo caso dicono molto sulla svolta impressa dal nuovo allenatore.

La squadra rossoblù, dopo le prime dieci giornate, era ultima per gol fatti e tiri effettuati, sia nello specchio che fuori dalla porta: appena sei le volte in cui si era gonfiata la rete avversaria. Nelle ultime due uscite la musica è cambiata, anche grazie al ritorno di Giaccherini, finalmente al 100% dopo gli infortuni di inizio stagione, e decisivo per sbloccare il punteggio in entrambe le gare. Si è svegliato anche Destro, che tuttavia non è ancora quello dei bei tempi di Siena e a Verona non ha inciso. Tanto il sacrificio, la corsa e il lavoro per la squadra, ma da lui Donadoni pretende più gol e decisione in fase realizzativa.

La mossa di Brienza come playmaker di centrocampo ha sicuramente dato più brio ed estro alla manovra, ma la squadra sembra un'altra anche a livello mentale. Più tranquilla, lucida e letale nel colpire al cuore gli avversari, sia con l'Atalanta che col Verona. Conseguenza di un maggior equilibrio a livello tattico, con Rossettini e Maietta piacevoli riscoperte, ma anche del carattere del proprio allenatore, che mantiene i piedi per terra nonostante le due vittorie e i tanti complimenti ricevuti.

Donadoni ha inoltre alzato l'età media del proprio undici di partenza. Non una bocciatura per il progetto "green" della società di Saputo, ma un semplice utilizzo con più criterio dei tanti under presenti in rosa. I cambi in difesa e a centrocampo sono da leggere in questo senso e i vari Diawara e Donsah ne hanno beneficiato: l'esperienza, soprattutto in momenti delicati, fa ancora la differenza.