Intervistato dal Resto del Carlino, Adam Masina, dalla bassa bolognese, giura fedeltà ai colori rossoblù. Il terzino, dopo un periodo di ambientamento in Serie A, è esploso in tutto il suo talento e in tutta la sua maturità. Ripercorrendo le tappe della sua crescita, Masina parte dall'inizio, quando un infortunio del capitano Morleo gli spalancò le porte dell'undici titolare: "L'infortunio di Archimede mi ha aiutato, fino al 19 dicembre avevo giocato poco e stava per arrivare il mercato di gennaio. Insieme al mio procuratore ci stavamo guardando attorno, poi ad Avellino iniziò tutto e la partita successiva con la Pro Vercelli la giocai titolare". Poi la Serie A, una promozione vissuta dalla panchina: "La Serie A è frutto di un gruppo straordinario e di chi l'ha assemblato: Filippo Fusco. Il 9 giugno ero in panchina a soffrire, ho capito che è meglio sbagliare stando in campo che soffrire senza poter dare una mano ai tuoi compagni".
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Masina: “Voglio rimanere qui”
L'intervista di Adam Masina al Resto del Carlino
Il primo impatto con la massima serie è stato invece durissimo: "La squadra è giovane e c'erano tanti esordienti, era normale servisse un po' di rodaggio. E' stato un periodo duro anche per me, hai un bel da dire che bisogna essere bravi a farsi scivolare le critiche di dosso, ma certi giudizi ti toccano". La rinascita è invece figlia dell'arrivo di Donadoni: "Ci ha chiesto di essere più arrembanti, di pensare di più a fare gol che preoccuparci di prenderlo. A me poi ha chiesto soprattutto di spingere, la porta avversaria è il mio habitat naturale, forse perché nasco attaccante". C'è tempo anche per parlare di futuro, quello di Masina sembra targato di rossoblù: "Quando penso al Bologna penso a casa mia, e poiché la propria casa è il posto migliore in cui si può stare prima di lasciarla bisogna pensarci cento volte. Vivo solo il presente, non mi interrogo su quello che succederà tra 4 o 5 anni. Voglio restare qui". Masina un po' come Bulgarelli insomma, lui che lo conobbe diverso tempo fa: "Facevo il raccattapalle, un amico di mio padre mi disse 'vieni che ti faccio conoscere una persona che qui è un po' come una leggenda'. Solo dopo mi spiegarono chi era Bulgarelli". Nel futuro di Masina c'è anche la nazionale, il suo sogno è chiaro: "Io ho sempre in testa l'immagine di Cannavaro che alza la coppa a Germania 2006. All'Italia ci penso".
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