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Lo spettro di Donadoni su Rossi, ma oggi serve solo vincere

Donadoni non spegne i rumors, Rossi da sfiduciato è chiamato a vincere a Carpi: è il primo crocevia della stagione

Manuel Minguzzi

Non mi hanno convinto le dichiarazioni di Roberto Donadoni in occasione del premio Liedholm vinto proprio dall'ex c.t. dopo l'annata di Parma. Quel "Chiedete a loro" corredato da un mezzo sorrisetto, una di quelle reazioni involontarie che il nostro corpo produce quando arrivano domande scomode, ha lasciato presagire qualcosa. Probabilmente di grosso. Donadoni allenatore in pectore del Bologna? Si potrebbe anche dire di sì…In fin dei conti lui chiede solo una certa solidità economica societaria in modo tale da non dover rivivere le problematiche di Parma. Per il resto? Innanzitutto c'è ancora Delio Rossi sulla panchina del Bologna, e fino a che la situazione rimarrà tale è nostro dovere sostenere la squadra e sperare sempre in una vittoria. Anche oggi a Modena, dove di fronte ci sarà il Carpi, una formazione che in questa stagione pensavamo di lasciarci comodamente alle spalle e che invece ora ci guarda dall'alto, non distante, ma comunque da una prospettiva migliore. Inutile sperare in una sconfitta o in un pareggio per ottenere il tanto atteso cambio di guida tecnica, il Bologna rimarrebbe ultimo e vedrebbe addirittura allontanarsi proprio il Carpi. Decisamene meglio fare risultato pieno, d'obbligo per una squadra ultima in classifica se non vuole sprofondare ancora di più e abbandonare definitivamente la linea di galleggiamento.

Come ho già ribadito in più di una circostanza, una eventuale vittoria oggi non leverebbe comunque dalle secche la posizione di Rossi, chiamato non solo a fare risultato ma ad inanellare una striscia vincente e positiva nelle successive partite. Qui si può aprire lo scenario di cui sopra, perché se Rossi  dovesse vincere oggi ma perdere contro l'Inter, ecco che l'esonero diverrebbe realtà prima di un altro scontro diretto, quello contro l'Atalanta al Dall'Ara. E allora si può tornare a Donadoni, ormai il candidato numero uno alla panchina. Non è il solo del lotto, se dovesse arrivare un rifiuto il Bologna ha bisogno di una alternativa, ma il principale indiziato. Vero, attende una chiamata dal Milan con Miha a rischio, ma non è detto arrivi. E poi nelle mire di Berlusconi c'è anche Montella, un altro di quelli sondati dal Bfc.

Il problema del Bologna è che rischia di farsi sfuggire gli allenatori più bravi rimasti liberi sul mercato, a maggior ragione se Rossi dovesse uscirne indenne stasera. Ma il calcio è fatto di numeri, classifiche e oggi per i rossoblù c'è solo un risultato disponibile: la vittoria. Non possiamo barattare tre punti con un nuovo allenatore. Siamo ultimi, serve muovere la classifica con decisione e dovrà farlo Rossi guadagnandosi qualche giorno in più di permanenza. Dovranno farlo anche i giocatori, i quali non potranno sottrarsi alla battaglia rischiando di sprofondare e compromettere l'arrivo di un altro mister. Non è una squadra che rema contro, i segnali domenica in questo senso non si sono visti, però qualcuno degli elementi ai margini sarà scontento e sotto-sotto spera in un avvicendamento. Tutti problemi a cui il mister dovrà far fronte e che di certo non gli allungano l'esperienza sulla panca rossoblù. Siamo giunti dunque al primo bivio della stagione, ma se da una parte l'esonero è certo se non dovesse arrivare la vittoria, dall'altra l'uscita dalla crisi non verrà certificata stasera con tre punti. Martedì si rischia di tornare punto e a capo, e l'ombra di Donadoni è sempre più ingombrante.

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