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Lettera aperta al Bologna

di Francesco Bocchini

Redazione TuttoBolognaWeb

In una squadra, l'atteggiamento è tutto. Non puoi ragionare da singolo. Non puoi perdere fiducia nei tuoi compagni, né delegare a loro le tue responsabilità. In una squadra può esserci una guida, un mentore, una voce protagonista che trasmette sicurezza ed entusiasmo. A volte è un allenatore, altre un direttore sportivo, un giocatore o un presidente. Ciascuno di essi potrà sbagliare, sottovalutare una situazione, fare un pessimo investimento, fallire. Questo accadrà molte volte e non potrai farci niente, non dipenderà sempre da te. Da te, invece, dipende il tempo. La qualità dei 90 minuti in cui scenderai in campo per confrontarti con l’avversario. Tu, proprio tu che magari qualche anno fa sei stato notato da un osservatore, portato alla ribalda in qualche club di serie C, acquistato per poche centinaia di euro da una squadra di serie B, rivenduto o prestato ad una società di serie A… proprio tu che hai dimostrato il tuo valore e infine sei stato scelto per far parte dell’Olimpo dei campioni. Adesso che sei qui, non puoi tornare indietro e non puoi permetterti di pensare a chi o cosa ti farà passare la voglia di giocare. Non puoi permetterti di dimenticare come sei arrivato fin qui e quanto conta la tua presenza nella squadra per cui giochi ora.

Ragazzo a cui non bastano più i milioni per rendere al 1000%, tu hai il dovere di meritare la stima dei tuoi coach, dei compagni, dei tifosi, dei giovani aspiranti campioni che sognano ogni giorno di essere al tuo posto. Il tuo lavoro è un privilegio, un dono unico che puoi onorare dando tutto te stesso per lo sport che hai scelto di perseguire da professionista. Lo sport, come l'arte, è un'ispirazione. Non puoi scadere nella banalità e mollare come chiunque altro. Perché sei parte di un progetto più grande e influenzerai tante persone con il tuo atteggiamento. Se sarai fiero di lottare per vincere, fiero di lottare anche quando sai già che perderai. Se sarai forte e determinato, se rialzerai la testa dopo una sconfitta. Tu ora fai parte di una squadra e non lasciare che altri prendano colpe al tuo posto: nessuno è al tuo posto nel rettangolo verde. È tua la scelta di comportarti da Uomo o da mediocre giocatore di periferia. Persino gli sconosciuti giocatori di periferia, a volte, sanno essere più uomini e professionisti.

Ecco perché oggi, quando ti sveglierai, non coprirti il viso dalla vergogna.

Punteranno il dito contro di te, per settimane i media parleranno della tua prestazione indecorosa. Si formerà un girotondo di opinioni che non dovrai ascoltare. Hai il compito di elevarti al di sopra di queste voci, perché sei un privilegiato e altri ragazzi, alla tua età, soli, malati o precari trovano, nonostante tutto, la forza di inseguire un pallone sorridendo alla vita e sperando di superare ogni difficoltà grazie al sostegno della propria squadra. Tu sei parte di un'altra storia: quella che si legge nei libri, si vede in TV o al cinema. Il tuo compito è interpretare un ruolo per farci emozionare. Ieri sera abbiamo pianto. Abbiamo visto un film triste. Sta a te scrivere il prossimo copione e siglare un finale diverso. Nessuno può dirti come fare e nessuno ha più o meno colpe di te se il pubblico sarà scontento e vorrà indietro i soldi del biglietto. Se non volevi avere questa responsabilità, avresti dovuto fare l'imbianchino. Saresti stato più utile e più felice con 1000 euro al mese anziché 10.000? Quindi oggi, quando mediterai sul tuo fallimento, non pensare a tutte le persone che hai deluso, pensa alla tua squadra e a quanto lavoro, quanta speranza, quanto impegno c'è dietro ogni allenamento, riabilitazione, conferenza stampa, manutenzione del campo, cura dei tuoi indumenti e dei tuoi interessi personali. Cura della divisa che porti… Non conta se alla fine di una stagione o di qualche mese la toglierai per indossarne un’altra.

Conta solo l'istante in cui i nostri occhi si illuminano quando scendi in campo e i colori della tua divisa raccontano leggende. Raccontano incredibili imprese che anche tu puoi rivivere attraverso il tuo corpo, la tua fiducia in te stesso e nelle tue capacità. Oggi che sei una riserva, domani che sarai un titolare, fra qualche anno se diventerai allenatore. Il rispetto per la tua divisa, per la tua squadra e per te stesso li porterai sempre con te con umiltà e orgoglio.

Infine riposa la mente e il cuore. Domani è un giorno nuovo da scrivere. Sii parte di quel giorno con i tuoi compagni e non cedere al rimorso. Vedrai che ti sentirai meglio perché il meglio di te deve ancora venire. Prima del fischio iniziale di ogni partita che giocherai, il meglio di te deve ancora venire.

Riprenditi il tuo futuro e torna a giocare ricordando il percorso che hai fatto per arrivare fin qui. Non eri mai solo. Non lo sarai mai. Avanti verso la prossima sfida a testa alta. Riprenditi il tuo onore calpestato e sii fiero di far parte di questo grande, immenso Bologna.

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