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La Virtus si butta via anche a Caserta

In Campania finisce 69-65 per i padroni di casa, bianconeri sempre penultimi

Luca Lollini

Salgono a 19 le sconfitte consecutive in trasferta della Virtus, battuta ieri a Caserta per 69-65. L'ultimo hurrah esterno risale ormai a più di dodici mesi fa, e quella di ieri sarà ricordata come un'altra occasione buttata per resettare questo conteggio ignominioso. Perdere conquistando il doppio dei rimbalzi avversari (25-49), infatti, è a suo modo un'impresa, facilmente spiegabile però con le 24 palle perse a fronte di soli 14 assist. Un dato inequivocabile della fatica che la Virtus fa a costruire azioni pericolose, spesso affidandosi a individualità che però è ormai evidente non garantiscano completa affidabilità. Ieri, contro una Caserta tutto fuorché irresistibile, a due minuti dalla fine i bianconeri erano avanti di 4 punti dopo un rimbalzone offensivo di Pittman con tap-in (una delle poche azioni da ricordare del centro americano): una giocata potenzialmente trascinante, che invece risulterà essere l'ultimo cesto virtussino della partita, con Caserta che appoggerà un 8-0 di parziale (d'accordo, gli ultimi due liberi a babbo morto) per il 69-65 finale. In quei centoventi secondi si contano una persa di Odom, una persa di Fontecchio e un'infrazione di passi di Ray (0 punti in 24' per lui), più l'azione finale in uscita dal time-out sul 67-65 a 6'' dalla sirena: rimessa da metà campo, palla in angolo a Vitali che viene soffocato da Downs, un déjà-vu di martedì scorso. Dagli altri campi ci comunicano che Capo d'Orlando vince a Varese e Pesaro batte Reggio Emilia: il gruppone a 14 conta ora quattro squadre, in ultima posizione rimane solo Torino, a quota 12. E tra due domeniche, quando all'Unipol Arena arriverà a Milano, Torino ospiterà Varese e avrà la chance di inguaiarne tante.

La gara. Caserta parte 5-0 ma la Virtus ha la mano calda dalla lunga, 4/8 la statistica in questo primo quarto (due le bombe di Vitali), e si tiene così incollata agli avversari. Pittman, inizialmente seduto, entra bene e infila 4 punti in altrettanti minuti: dopo un finale confusionario per entrambe il risultato dice 24-21 al 10'. Il secondo quarto comincia con 2' di anemia globale, interrotti da Giuri, ed è durante questa frazione che il numero di palle perse bianconere inizia a diventare sinistro: saranno 9 alla sirena, per un totale di 13. I rimbalzi sono già ampiamente appannaggio bianconero, e sciuparli così è un vero peccato. Rientrata negli spogliatoi sotto 40-33, la Virtus si ripresenta sul parquet con un atteggiamento positivo e indovina subito uno 0-7 di parziale. Caserta non ne imbrocca una, i rimbalzi cadono sempre tra le manone virtussine ma quelle palle perse continuano a fioccare: i padroni di casa segneranno solamente 7 punti durante la frazione, e nonostante i 18 infilati dalla Virtus la sensazione è che si sarebbe potuto fare ancora meglio, indirizzando il match in maniera più netta. Sensazione confermata dall'ultimo quarto punto a punto, che diventerà il più rappresentativo della gara come già raccontato. Odom, il migliore dei suoi, ci prova a vincerla, ma il supporto del cast è relativo: in un finale caotico sarà l'ex Gaddefors a trovare il canestro con fallo che vale il sorpasso decisivo.

PASTA REGGIA CASERTA - OBIETTIVO LAVORO BOLOGNA 69 - 65 (24-21; 40-33; 47-51)

Pasta Reggia Caserta: Downs 17, Siva 9, Hunt 17, Cinciarini 9, Iovinella NE, Jones 6, Giacchi 0, Giuri 2, Metrevelli NE, Ingrosso NE. All.: Dell'Agnello.

Obiettivo Lavoro Bologna: Pittman 10, Fabiani NE, Vitali 8, Vercellino NE, Cuccarolo NE, Gaddy 8, Fontecchio 8, Mazzola 10, Hasbrouck 3, Odom 18, Ray 0. All.: Valli.