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Juventus-Bologna, l’amarcord

Redazione TuttoBolognaWeb

Il 21 settembre 2011 il Bologna scese sul campo del neonato "Juventus Stadium", eretto sulle fondamenta del vecchio "Delle Alpi" e corrispondente a tutti i criteri di un impianto moderno, di proprietà del club e con una migliore visione sul campo.

E' la quarta giornata e i rossoblù guidati da Pierpaolo Bisoli non hanno ancora vinto una gara, avendo perso con il medesimo risultato (2-0) contro Roma, Fiorentina e Lecce, mentre i bianconeri con Antonio Conte in panchina, hanno pareggiato 0-0 con l'Udinese e vinto per 4-1 sul Parma e 1-0 a Siena.

Quasi a voler onorare l'impegno comunque di prestigio nel nuovo fortino della Juventus, il Bologna si presenta con la maglia celeste, ideata in onore dei tanti uruguaiani (primo su tutti Diego Perez, capitano della nazionale sudamericana) venuti a giocare sotto le Due Torri.

Dopo due tentativi per parte (Del Piero e Konè), la gara si sblocca al 29' con Vucinic che scatta su una punizione battuta in velocità da Pirlo e conclude a rete. La Juventus ci prova ancora con Del Piero con un destro a giro, ma la palla va fuori di poco, Krasic ci prova anch'egli su liscio della difesa rossoblù, ma Gillet fa buona guardia e respinge.

Verso la fine del primo tempo arriva la tegola per i padroni di casa, con Mirko Vucinic che ha la bella idea di entrare fallosamente su Archimede Morleo, beccandosi giustamente il secondo giallo e quindi il rosso dall'arbitro Gava, lasciando così i suoi in inferiorità numerica. Nel secondo tempo Milos Krasic ha ancora una splendida opportunità, ma sciupa clamorosamente e il Bologna risponde con Federico Casarini il quale, abile a sfruttare un errore difensivo di De Ceglie, conclude forte trovando Buffon pronto a mandare in corner: sul seguente calcio dalla bandierina, Portanova svetta sul collega Chiellini e, schiacciando il pallone di testa, insacca alla grande regalando un giusto pareggio a tutti, compagni e tifosi.

I bianconeri reagiscono come un toro inferocito, ma sul tiro dalla distanza di Pirlo il "gatto di Liegi" Gillet è attentissimo, di provano anche Chiellini e Barzagli di testa, ma niente di fare.

Il Bologna ci prova con Marco Di Vaio, ma il suo tiro finisce a lato, anche se non di poco, alla fine il pari accontenta più il Bologna, che su quel punto prezioso costruirà un bellissimo campionato, iniziato poi con l'arrivo di Stefano Pioli al posto di Bisoli esonerato dopo la sconfitta di Udine e conclusosi con 51 punti finali e la soddisfazione, non da poco, di aver fermato i futuri campioni d'Italia non solo all'andata, ma anche al ritorno con il medesimo risultato: furono Di Vaio e Vucinic a firmare l'1-1 finale.

La Juventus di Antonio Conte vinse poi il torneo, come detto prima, stabilendo il record di imbattibilità con 23 vittorie e 15 pareggi, con uno strascico di polemiche in seguito al gol di Muntari non assegnato al Milan nella sfida diretta contro i rossoneri il 25 febbraio a "San Siro" (la gara terminò 1-1). I rossoblù arrivarono invece noni, regalando belle soddisfazioni come il 2-0 in casa sulla Fiorentina, il 3-0 corsaro all'Inter, il 3-1 rifilato alla Lazio all'Olimpico, il Milan di superIbra (capocannoniere con 29 gol) fermato anch'egli due volte sul pari (2-2 a Bologna e 1-1 in trasferta) e, per finire, il 2-0 al Napoli nella partita d'addio di Marco Di Vaio, che andrà a concludere la sua bellissima carriera in Canada, al Montreal Impact di Joey Saputo, attuale "chairman" della società emiliana.

Grazie di tutto, SuperMarco Di Vaio!

 

 

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