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Inter-Bologna, l’amarcord

di Amos Segal

Redazione TuttoBolognaWeb

 

L'ultimo incontro risale al 5 aprile 2014, nell'infausta stagione della retrocessione e i rossoblù agli ordini di Davide Ballardini riuscirono a rimontare per ben due volte i nerazzurri nel loro fortino, negando loro i tre punti e dando l'illusione di essere ancora in lotta per la salvezza.

E' una serata di ricorrenze, con il saluto della tifoseria interista ad uno dei protagonisti del "Triplete" targato Josè Mourinho nella stagione 2009/2010, il roccioso difensore Cristian Chivu, il quale annuncia il suo ritiro dal calcio giocato dopo 7 anni di militanza meneghina a causa dei numerosi e troppi infortuni: per lui 169 presenze e 3 reti con la "Beneamata" di Milano.

Partono forte i padroni di casa e al 6' sono già in vantaggio grazie ad un'azione impostata da Rodrigo Palacio, che passa la palla a Yuto Nagatomo, il quale scodella un invitante assist al bacio per l'accorrente Mauro Icardi che raccoglie al volo l'invito e insacca alle spalle di Gianluca Curci in mezzo a una difesa di belle statuine, specialmente Andrea Mantovani, l'incaricato di marcare il bomber italo-argentino. Il Bologna, allora, prova a reagire, con Lazaros Christodoulopoulous che impegna Samir Handanovic con un tiro da fuori e Andrea Mantovani che imita il collega Ranocchia colpendo di testa, ma non trovando lo specchio della porta.

Al 35' arriva il pareggio degli ospiti con l'attaccante argentino Jonathan Ezequiel Cristaldo: Gyorgy Garics si "beve" Nagatomo con un gran numero, tiene la sfera in gioco e la mette sui piedi di Lazaros che conclude di prima; l'estremo difensore dell'Inter Handanovic respinge, ma arriva Michele Pazienza (una delle poche presenze positive della sua esperienza bolognese) che, con una gran rasoiata da fuori (lievemente toccata appunto da Cristaldo e sufficiente a fargli assegnare la marcatura) infila la porta avversaria.

Serve uno scossone alla partita ed arriva al 62' ancora con Icardi che, servito da Hernanes, si inventa un tiro potente con una girata da fuori area: la traiettoria del pallone è alta e su di essa Curci nulla può, urta il palo interno e finisce in fondo alla rete. Ma, ancora una volta, il Bologna non ci sta a perdere e, quasi dieci minuti dopo, trova il gol del pareggio con Panagiotis Kone servito...dalla difesa interista! Su cross di Mantovani, infatti, il pallone finisce addosso a Rolando, che pasticcia e lo consegna al centrocampista greco-albanese, il quale a pochi passi dalla linea di porta, non deve fare altro che ribadire davanti ad un Handanovic letteralmente imbambolato.

Al minuto 83 dell'incontro, su azione impostata dal centrocampista Mateo Kovacic, Palacio viene trattenuto e atterrato da Mantovani e l'arbitro Mazzoleni decreta la massima punizione: sul dischetto si presenta "El Principe" Diego Alberto Milito, indimenticato bomber del "Triplete" e tutti si aspettano il tripudio generale, l'occasione è ghiottissima ma sarà Gianluca Curci a prendersi l'alloro dei prodi, prima facendo un piccolo "balletto" sulla linea e poi aspettando, quasi sapesse già dove avrebbe tirato la punta italo-argentina, la sfera di cuoio, che viene spedita in calcio d'angolo. Il portiere rossoblù salta di gioia come una cavalletta, la delusione sul volto di Milito è evidentissima e l'Inter non fruiva di un calcio di rigore da ben 33 giornate. L'Inter di Mazzarri esce tra i fischi del proprio pubblico, mentre il Bologna di Ballardini torna a casa con un buon punto e la consapevolezza che avrebbe potuto andare meglio, purtroppo quel gol sbagliato all'ultimo respiro sarà la fotocopia di una stagione dove tutto mancò, incluse quelle reti che avrebbe potuto dare un senso migliore alla stagione.

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