"Bellissimie le serate con Francesco, Lucio, Morandi, Beppe D’Onghia in una serie di trattorie che erano una tappa obbligata, con le carte, gli amici, con Vito e via Paolo Fabbri. Bologna negli anni Settanta era la più bella di tutte, era fantasia e poesia, brillava dorata anche nella nebbia. Adesso la trovo un po’ cambiata, più triste, anche se i portici sono sempre bellissimi".
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