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I bergamaschi a Bologna: da Ceresoli a Donadoni, passando per Gritti e Perani

Gianfranco Civolani oggi su Stadio ha ripercorso le tappe dei protagonisti bergamaschi che hanno indossato il rossoblù. Si parte dal portiere Carlo Ceresoli, azzurro nel Mondiale ’34, che risorge a Bologna grazie a Weisz vincendo due...

Redazione TuttoBolognaWeb

Gianfranco Civolani oggi su Stadio ha ripercorso le tappe dei protagonisti bergamaschi che hanno indossato il rossoblù. Si parte dal portiere Carlo Ceresoli, azzurro nel Mondiale '34, che risorge a Bologna grazie a Weisz vincendo due scudetti e il Trofeo dell'Esposizione. Poi Titta Rota, terzino che Civolani definisce 'acrobatico e scattante'. Si arriva agli anni '50, quando Dall'Ara decide di prelevare dall'Atalanta Marino Perani, il quale, dopo un anno di prestito a Padova sotto la guida di Rocco, tornerà pronto per i grandi successi degli anni '60.

Come dimenticare poi Beppe Savoldi, arriva a ventuno anni dalla Dea che lo cede per fare cassa. Purtroppo a Bologna arriva un Savoldi con la schiena a pezzi e i rossoblù ottengono uno scontro sul prezzo. Gli ortopedici lo rimettono in piedi e i suoi stacchi di testa verranno ricordati negli anni. Il presidente Conti lo cederà poi al Napoli. Si torna indietro, a Mario Gritti di Desenzano sul Garda, tra le sue gesta un gol al Grande Torino. Negli anni '80 arriva invece Giancarlo Cadè, che da allenatore porta il Bologna in B dalla C, fa debuttare Marocchi ma viene cacciato per cattivi rapporti col Ds Recchia. Si arriva ai giorni nostri. Thomas Locatelli, grandi numeri ma poca continuità. Un pallonetto sontuoso a Buffon per esempio. Poi Gabbiadini, sostanzialmente sbocciato a Bologna dopo le prime esperienze con l'Atalanta. Infine, il neo tecnico Donadoni, che vanta 63 partite in azzurro e una eliminazione ai rigori con la Spagna tritacarne del 2008.