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Finalmente Bologna: quando l’ultima gioia così?

Finire di guardare una partita del Bologna sentendosi sazi per quanto visto e non stracolmi di bile non ricordo da quanto accadesse. Forse la vittoria interna col Perugia, lo scorso gennaio. Ma in Serie A? La vittoria a San Siro contro l’Inter?...

Luca Lollini

Finire di guardare una partita del Bologna sentendosi sazi per quanto visto e non stracolmi di bile non ricordo da quanto accadesse. Forse la vittoria interna col Perugia, lo scorso gennaio. Ma in Serie A? La vittoria a San Siro contro l’Inter? Nel caso fosse così, staremmo parlando del marzo duemilatredici:  svariate ere geologiche fa, calcisticamente parlando.

Il tre a zero all’Atalanta ha fatto riassaporare a una tifoseria il piacere di vincere, e di farlo oltretutto giocando bene e con gol di bella fattura. La sberlona di Brienza è già negli annali di questa stagione alla voce “prodezze”, mentre la corsa di Destro verso la panchina è stata una liberazione anche per chi come noi era solamente spettatore. Momenti che possono segnare una stagione, due “Presente!” gridati finalmente con convinzione.

Le cose belle sono successe tutte nel secondo tempo, come sin qui solo a Carpi, mentre nei primi quarantacinque minuti, a parte un Destro decisamente più in palla del solito, almeno un paio di volte avevamo già visto bucata la porta di Mirante. Il cinismo dell’Atalanta però ieri stava a zero, e prima Gomez e poi Kurtic non hanno punito il Bologna da posizioni invitantissime. Una ripresa così in discesa non era immaginabile, tuttavia per una volta sono stati finalmente gli altri a farti un regalone nella persona di Toloi: assist suicida a Giaccherini che rientra sul destro e infila l’uno a zero. Qui è scattato qualcosa, si è attivata quella fiducia che sinora non si era mai mostrata, e i restanti quaranta minuti sono stati una piacevole discesa. Il gol di Destro, da attaccante, stop e rasoterra preciso all’angolino, una scimmia che zompa via dalla schiena. Il gol di Brienza, meraviglioso, quello che ti fa pensare che sì, oggi è davvero la tua giornata.

È stata, oltre alla giornata della squadra Bologna, la giornata di Donadoni. In tre giorni non può aver già plasmato la squadra in base alle sue idee calcistiche, ma qualche mattoncino nella vittoria l’ha decisamente messo. Non so se l’aver visto il miglior Destro della stagione sia merito del nuovo allenatore, ma gli innesti azzeccati di Maietta, disperso, e Brienza, questo per Donsah sul due a zero, quando in molti avrebbero inserito una mezzala classica per contenere, sono stati un’ottima idea. Ha letto bene la gara, bisogna dargliene atto.

E bisogna dargli atto di non aver sbagliato nemmeno una parola nei tre incontri avuti con la stampa. Dichiarazioni sempre colme di rispetto per chi l’ha preceduto, nessun proclama né battute o ammiccamenti: solo consapevolezza, da una persona che la sua serietà l’aveva già dimostrata ampiamente la passata stagione in quel Parma sciagurato. Così come un signore si è dimostrato Delio Rossi, esonerato obbligatoriamente ma privo di acredine.

Ora avanti così: il Bologna con la consapevolezza di essere una squadra in grado di combattere e vincere, noi, nel nostro piccolo, con la consapevolezza che non tutti i lunedì inizieranno con i postumi di un'incazzatura atomica.