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ESCLUSIVA TBW – Zauli: “Mi auguro per il Bologna che Donadoni rimanga a lungo, Saputo ha portato una nuova mentalità”

Le parole, in esclusiva alla nostra redazione, di Lamberto Zauli, ex fra le altre di Bologna e Palermo. di Francesco Bocchini

Redazione TuttoBolognaWeb

In vista della sfida di domenica al "Renzo Barbera" fra Palermo e Bologna, la redazione di Tuttobolognaweb ha intercettato l'ex trequartista, Lamberto Zauli, doppio ex della gara.

Salve sig. Zauli, come vede il match fra le sue due vecchie squadre?

"Partita importante per entrambe, anche se per una vale molto di più. Il Bologna non ha grandi obiettivi, se non quello di dare continuità agli ultimi risultati e finire al meglio un campionato fin qui più che positivo. Per il Palermo, invece, i tre punti sono di vitale importanza per raggiungere quanto prima la salvezza".

Quale sono i punti di forza del Bologna?

"La squadra rossoblù ha ormai acquisito una mentalità molto propositiva e non ha l'obbligo della vittoria, quindi anche i più giovani giocheranno con la mente libera e metteranno in difficoltà i rosanero. I padroni di casa avranno una forte pressione e questo potrebbe rappresentare un freno".

Quanto è stato importante l'avvento di Donadoni? Può essere l'allenatore del futuro per gli emiliani?

"Roberto e il suo staff stanno facendo un grandissimo lavoro. Hanno sollevato una squadra che sembrava spacciata e troppo giovane per la categoria. Il mister è riuscito a trasmettere sicurezza e tranquillità ai suoi e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Mi auguro per il Bologna che possa rimanere a lungo: sotto le Due Torri sta dimostrando, se ce ne fosse ancora bisogno, tutto il suo valore".

E sulla società cosa ci può dire?

"Ha azzeccato la scelta di cambiare allenatore sostituendolo con Donadoni, rivelatosi poi l'uomo giusto. I meriti dei dirigenti sono innegabili; hanno dato fiducia e certezze alla squadra e allo staff tecnico. L'arrivo di Saputo ha portato una nuova mentalità, molto distante dalla nostra. La prima cosa a cui sta pensando è quella di rimettere a posto il Dall'Ara, per accogliere nel migliore dei modi i tifosi. Con la nuova proprietà si sono aperte nuove prospettive per gli anni a venire".

Prospettive che possono portare il Bologna in Europa già dalla prossima stagione?

"Non bisogna avere fretta, l'importante è la solidità del club. Poi se saranno due o tre anni cambia poco".

Un giudizio su Giaccherini e Destro? Quante possibilità hanno di conquistare la maglia azzurra in vista dei prossimi Europei?

"Stanno facendo davvero bene e gran parte del merito per i risultati della squadra passano dai loro piedi. Entrambi devono dare il massimo da qui alla fine del campionato e poi starà a Conte fare le scelte". 

Ci racconti qualcosa su Brienza, col quale ha vissuto l'esperienza di Palermo.

"E' stato uno dei compagni più bravi con cui abbia mai giocato: è un ragazzo umile, ha classe e per questo non mi meraviglio del suo rendimento nel capoluogo emiliano. Ha tutte le caratteristiche del grande calciatore, fra cui quella di essere un esempio per i più giovani, che hanno molto da imparare da Franco".

Che ricordi ha del suo trascorso sotto le Due Torri? In particolare della stagione 2001-02.

"Un anno ottimo sia per me che per la squadra. Peccato perché abbiamo mancato la qualificazione alla Champions all'ultima giornata, ma abbiamo centrato comunque risultati importanti, come il record di punti in A del Bologna.

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