news

Donadoni vuole un Ds, ma per Sabatini non è ancora fatta

Bologna ancora senza un Ds, ma Donadoni vuole un punto di riferimento il prima possibile: la nuova stagione è già iniziata con un ritardo

Manuel Minguzzi

Finito il campionato, è il momento di lavorare con certezza alla prossima stagione. In realtà il Bologna avrebbe dovuto farlo già da diverso tempo, ma la costante incertezza su chi sarà il prossimo direttore sportivo ha rallentato di molto i piani; soprattutto dell'allenatore. E' lo stesso Donadoni ha richiedere l'arrivo di un Ds, per avere un'organigramma chiaro, certezze a livello societario e non lasciare spazio a dubbi o interpretazioni. La sostanza è questa: Donadoni vorrebbe che uno tra Sabatini o Bigon si insediasse a Casteldebole il prima possibile.

Il problema è che al momento la Roma fa ancora muro su Walter Sabatini e Claudio Fenucci ha scelto lui rispetto a Bigon, per questo motivo lo aspetterà ad oltranza. Questo significa che il Bologna potrebbe aspettare Sabatini fino al 30 giugno e che nel frattempo altri dirigenti continueranno a fare mercato in società. Nella fattispecie Di Vaio e Fenucci, i quali potrebbero godere dei consigli dello stesso Sabatini qualora ci fosse la certezza che dal 30 giugno l'attuale Ds della Roma fosse libero da vincoli contrattuali. Non è tanto un problema di annunci ufficiali, sono solo una formalità, una forma, quanto di certezze. In sintesi: il Bologna può aspettare il 30 di giugno per ufficializzare Sabatini, ma già da adesso deve sapere se potrà contare sul suo apporto, in modo tale da renderlo ufficiosamente il nuovo Ds in questo mese post fine campionato. Un conto è lavorare con altri dirigenti sul mercato senza certezze su Sabatini, un altro dover solo aspettare per annunciarlo ma nel frattempo renderlo in parte operativo. La sensazione, come sempre, è che sarà Saputo a prendere in mano la situazione quando tornerà in città per il prossimo Cda del club. Il problema è che si rischia, ancora una volta, un notevole ritardo in fase di progettazione.