Salvezza tranquilla da tre anni, ma un pezzo di città che non sopporta più Donadoni per un gioco poco brillante e per la sua scarsa permeabilità alle critiche. Donadoni nell’occhio del ciclone, ma come si comporterà il Bologna?
Si può ignorare il dissenso nei confronti del tecnico e andare dritti per la propria strada, oppure valutare che chi si siede sulla panchina, se inviso, in prospettiva incide forse di più? Secondo il Resto del Carlino, i fischi del Dall’Ara negli ultimi secondi di Bologna-Roma per il cambio Krejci-Verdi non passeranno inosservati a Casteldebole. Un problema c’è se una sostituzione che sposta zero all’interno di un match ormai volto alla conclusione rischia di pesare di più rispetto a due pareggi contro altrettante big. Resta, inoltre, una crescita lenta, quasi impercettibile, mentre la fronda di dissenso verso il tecnico cresce sempre di più. In tutto questo, ci sono i 5 milioni lordi che l’allenatore e il suo staff costano ogni anno, uno spunto di riflessione sulla decisione di cambiare o meno. Dall’altro lato, confermando Donadoni, il Bologna rischia di cominciare la prossima stagione con il vento della contestazione. La scelta, va da sé, non è per niente facile.
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