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Donadoni: “Con la Juve ce la giochiamo. Non conta il fatturato, saremo 14 contro 14”

Venerdì Bologna-Juve, partita molto sentita sotto i portici ma molto temuta all'ombra della Mole. Il quotidiano torinese La Stampa ha intervistato il tecnico del Bologna Roberto Donadoni.

Redazione TuttoBolognaWeb

Ancora una volta il mister dimostra la volontà di giocarsi la partita, senza troppe aspettative o pressioni ma consapevole della forza della propria squadra: "C'è voglia di misurarsi, di fare bella figura. Bastano le 15 vittorie della Juve e i quattro scudetti di fila per rendere l'idea". Gli viene chiesto degli infortuni e della eventuale distrazione Champions, Donadoni non si fida: "La panchina della Juve sarebbe una squadra titolare, si è visto anche sabato. Non credo alla distrazione da Champions, non fai 15 vittorie in fila se pensi ad altro".

C'è anche una sfida impari in termini di fatturato, 348 milioni contro 45. "In campo ci vanno i giocatori - ha affermato Donadoni - saremo 14 contro 14 considerati i tre cambi. Uomini contro uomini, non è solo un fatto di prezzo e tecnica, ci sono altre componenti". Per quanto riguarda il suo lavoro a Bologna, che ha portato la squadra a risalire, gli viene chiesto quale sia stata la chiave di volta: "Il lavoro, abbiamo fatto quello che sappiamo fare mettendoci le nostre competenze. Ora il nostro obiettivo è tenere questa posizione, sarebbe il nostro scudetto".

C'è tempo anche per i singoli, viene chiesto a Donadoni se Diawara e Donsah potrebbero diventare giocatori da Juve: "Hanno grandi potenzialità - ha risposto Donadoni - possono diventare giocatori importanti e hanno un requisito fondamentale: la voglia di imparare". Chiusura sulla classica domanda che si può fare all'allenatore della squadra sfavorita: firmerebbe per un pareggio? "E' un modo di dire, ragionando in maniera lucida sarebbe un buon risultato, però il bello delle partite è che c'è la possibilità di giocarle".

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