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Diritti tv: decisiva l’assemblea di Lega del 26 febbraio

Gli equilibri nel calcio stanno cambiando negli ultimi anni

Redazione TuttoBolognaWeb

I prossimi mesi potrebbero segnare quella svolta che già nel 2011 Diego Della Valle auspicava dalla sede Tod’s di Milano.

«È ora di cambiare le leggi che governano questo sistema. Dobbiamo batterci per recuperare il tempo perduto. Con chi fare la rivoluzione? Andrea Agnelli è preparato e ha tutto l’interesse a migliorare le sorti del calcio. Con Diego e Andrea Della Valle c’è molta sintonia», gli ha fatto eco Aurelio De Laurentiis lo scorso 12 febbraio, come riporta il Corriere della Sera.

Gli equilibri nel calcio stanno cambiando negli ultimi anni, lo dice la classifica con Juventus, Napoli, Fiorentina e Roma a contendersi i posti che contano, solo che alle prestazioni sul campo non corrispondono introiti in proporzione, ad esempio, l'equilibrio di una Serie A che si sta dimostrando in grande crescita non equivale a un incremento nella vendita dei diritti tv all'estero. Basta paragonare la Premier che incassa (fonte Sole 24 ore) 744 milioni di sterline l'anno, circa un miliardo di euro per la cessione dei diritti Oltremanica (ma la cifra è destinata ad aumentare) contro i 180 milioni di euro della Serie A.

Il fronte Juventus, Napoli, Fiorentina e Roma potrebbe indirizzare la Lega verso un cambio radicale della governance e verso quella rivisitazione dei parametri della Legge Melandri su cui si basa la suddivisione degli introiti televisivi. In particolare è la voce relativa ai risultati sportivi che secondo il blocco degli innovatori andrebbe rivisto, aumentandone la percentuale e quindi l'incisività del campo nella crescita di un club. Di questo, i club ne parleranno nella prossima assemblea di Lega il 26 febbraio.