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Diritti e Doveri

Designato l'arbitro romano per Bologna-Milan, arbitrò la stessa partita l'anno scorso in modo profondamente negativo: che senso ha una designazione simile?

Manuel Minguzzi

Il preambolo è chiaro e semplice: i tifosi hanno diritto di vedere spettacoli migliori rispetto ad un 1-7 casalingo e il Bologna il dovere di produrre prestazioni nettamente diverse, senza attaccarsi troppo all'arbitro quando prende 7 schiaffoni. Partita da cancellare, subito e senza troppi fronzoli.

Criticato e fischiato giustamente il Bologna, il club rossoblù avrebbe almeno il diritto di ottenere un minimo di rispetto in più presso le istituzioni, o almeno un livello sufficiente di considerazione quando si decidono le designazioni arbitrali. Il recupero di mercoledì con il Milan sarà diretto dal signor Doveri di Roma, che è esattamente lo stesso arbitro che diresse Bologna-Milan il 7 maggio 2016. Fu una direzione negativa: clamoroso rigore non concesso al Bologna per fallo su Floccari dopo pochissimi minuti ed espulsione di Diawara - ingenuo nel reagire a Jose Mauri - con l'argentino che la fece inspiegabilmente franca. Questi due episodi condizionarono l'intera partita e consegnarono al Milan ancora qualche speranza europea. La domanda che sorge spontanea è: perché mai scegliere lo stesso arbitro dopo la direzione di un anno fa? Si spera nel riscatto di Doveri oppure la platea rossoblù dovrebbe iniziare a pensare male vista la sequenza negativa di errori da inizio stagione a oggi?

Semplici domande, che probabilmente avranno risposta mercoledì quando analizzeremo nel dettaglio la prestazione di un direttore di gara che ha un bilancio di 10 vittorie rossonere e 1 pareggio nelle 11 precedenti partite dirette, mentre il Bologna con lui ha uno score di 1 vinta, 5 perse e 5 pareggiate. Sarà una coincidenza, sarà perché il Milan negli ultimi anni è stato uno squadrone imbattibile...Attenzione anche ai penalty, quello dell'anno scorso poi trasformato da Bacca c'era, ma Doveri viaggia ad una media impressionate di rigori concessi: 15 nelle ultime 28 partite di Serie A secondo i dati di Transfermarkt. Praticamente 1 ogni 2 partite, e stranamente uno dei pochi che non ha visto è proprio quello su Floccari di un anno fa. Insomma, ci chiediamo se davvero la strategia del Bologna di non commentare le decisioni arbitrali sfavorevoli sia funzionale, se l'agire corretto e di basso profilo del club rossoblù non sia controproducente anche se di elevato profilo morale: da inizio stagione a oggi le cose non sono cambiate nonostante l'elenco degli episodi sia lunghissimo. La ciliegina sulla torta è Doveri, ma confidiamo in una grande direzione di gara a smentita di tale articolo. Diritti e Doveri, nostri di poter criticare e analizzare certe scelte, suoi di arbitrare nella maniera migliore possibile.