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Della Rocca a Tempi Supplementari: “Grande vittoria a Udine”

L’ex rossoblù Luigi Della Rocca è intervenuto ieri sera nel corso della trasmissione Tempi Supplementari, in onda sul circuito Radio International – Radio Nettuno e condotta da Ugo Mencherini e Vittorio Longo Vaschetto con la collaborazione...

Redazione TuttoBolognaWeb

Gigi, una delle cose che più ha caratterizzato la tua esperienza a Bologna era il fatto che sei stato il pupillo di Beppe Signori. Era davvero così?

“Si, Beppe più volte si è espresso in questo senso e la cosa mi faceva molto piacere”.

Continui a seguire le vicende rossoblù?

“Certo, ci mancherebbe. Anche ieri ho visto la partita: ahimè sono infortunato e quindi ho anche a disposizione del tempo per seguire il Bologna. Lo seguo, e contro l'Udinese è arrivata una gran bella vittoria, importantissima: la gara è stata gestita davvero bene”.

Da attaccante, come valuti la prestazione di Destro e come lo vedi nel panorama degli attaccanti italiani?

“Per quanto riguarda le caratteristiche e per quelli che sono i miei gusti, sinceramente è un tipo di giocatore che a me non fa impazzire. E' chiaro che nei 16 metri è davvero molto forte perché anche ieri ha fatto un gol da campione. A livello di caratteristiche e come gioco per la squadra non è però di quelli che mi fa strappare la pelle di dosso”.

E qual è un tipo di giocatore che invece ti scalda di più?

“Ce ne sono tanti. Le caratteristiche dell'attaccante che preferisco sono quelli che sanno giocare molto bene anche per i compagni e riescono a fare anche assist: mi viene in mente Benzema, un giocatore anche elegante. Questi però sono gusti personali che lasciano il tempo che trovano”.

Come valuti la prestazione di Destro contro l'Udinese?

“Penso che sia partito molto bene, nel primo quarto d'ora è stato molto attivo, ha provato molte giocate e spesso gli sono anche riuscite: in alcuni frangenti non è stato aiutato dal campo un po' pesante. Poi si è un po' perso, ma come tutta la squadra. C'è stata un po' di flessione, sul finire del primo tempo, in cui l'Udinese è venuta un po' fuori. Nella ripresa, il gol sposta letteralmente il giudizio: è stato un gol da tre punti, fuori casa e tra l'altro bellissimo”.

Donadoni ha inserito Floccari per Donsah, dando quindi un chiaro messaggio alla squadra. Da giocatore, quanto è importante che un allenatore mandi certi messaggi?

“Il segnale è forte, perché vuol dire che pur essendo in vantaggio non si deve smettere di cercare il gol o di attaccare. Il 4-4-2 è un modulo che tra l'altro ti permette allo stesso tempo di rimanere ben coperto, con un attaccante che torna a dare una mano: alla fine si è sempre in 9 sotto la linea della palla, ben compatti e belli stretti. E' stata una gran mossa, ma Donadoni non lo scopro certo io e i risultati che sta ottenendo a Bologna parlano chiaro”.

Tu al momento sei al Rimini in prestito dal Lecce, anche se sei ai box per infortunio. Che bilancio fai della tua stagione e che prospettive ci sono?

“Quest'anno dire che è stato disastroso è poco. Ho sempre avuto problemini fisici che mi sono trascinato dietro fino a dieci giorni fa, quando ho deciso di operarmi. Starò fuori fino alla fine dell'anno per l'intervento al ginocchio e questa stagione è ormai purtroppo andata così. L'intervento è abbastanza recente, adesso devo stare ancora un po' a riposo poi spero di riprendere pian piano la riabilitazione, che potrei fare all'Isokinetic”.

Hai avuto modo di vedere qualche partita del Bologna dal vivo?

“Si, in particolare quando c'era mio fratello, compatibilmente con i miei impegni. Spesso sono venuto, mi sarebbe piaciuto venire venerdì ma non so se avrò l'ok da parte del dottore per venire allo stadio”.

Te la sentiresti di fare qualche fioretto per la vittoria del Bologna contro la Juventus?

“E' dura… Diventare vegano per un certo periodo potrebbe non essere una cattiva idea, unirei l'utile al dilettevole”.

Come vedi l'intesa tra Giaccherini e Destro?

“Di solito da attaccante il movimento lo faccio se vedo che il mio compagno può fare quel tipo di passaggio, ovvero ha campo libero davanti a sé, e bastano anche 5 metri. Se il compagno è girato di schiena o si va per conoscenza e caratteristiche e quindi si parte prima, altrimenti è dura aspettarsi certi tipi di giocate. A questo punto della stagione, però, bisognerebbe già conoscersi abbastanza bene”.