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De Carolis: “Giaccherini può andare all’Europeo”

AI microfoni della trasmissione "Quasi Gol" su Radio Bologna Uno, Guido De Carolis parla dell'amichevole Italia-Romania, delle scelte di Conte nonchè del Bologna e dei suoi giocatori in azzurro. di Amos Segal

Redazione TuttoBolognaWeb

Guido De Carolis, ospite di Quasi Gol, parla della sua esperienza di spettatore allo stadio di Bologna per la partita Italia-Romania: "Ieri ero al Dall'Ara come spettatore, si respirava un clima amichevole, bella partita. Mi ha colpito il minuto di silenzio vero, non applaudire alla morte è stato un bel gesto".

Descrivendo il sistema di sorveglianza posto fuori dall'impianto sportivo: "Già nel prefiltraggio s'è visto, dopo l'ingresso nei tornelli non è stato fatto sconto a nessuno, borse aperte con molto scrupolo, non s'è sentito esplodere neanche un petardo. Sarebbe bello continuare così anche nelle partite di campionato".

Per quanto riguarda il pubblico partecipante sugli spalti: "Nei distinti c'erano molti ragazzi, ragazzine e bambini, molti dalle scuole calcio, quindi un pubblico giovane. Bella anche la Curva San Luca, con i rumeni, che hanno fatto un gran tifo, si sono fatti sentire. Ci sono stati sfottò, ma nella norma. E' stata una situazione che mi è piaciuta molto".

Sul fatto che Conte non abbia fatto giocare Giaccherini, dice: "Credo che a Conte non interessi il fatto che Giaccherini giochi a Bologna per poi accantonarlo; ieri sera Conte tarantolava, si sbracciava. Giaccherini è un innesto per Conte, ha sempre creduto in lui; quando andò in Inghilterra, gli fu spiegato perchè. Per Conte è un buon rincalzo e, se farà un buon campionato, potrà giocarsi un posto tra i 23 convocati per il torneo".

Sulle parole del ct azzurro nel post-partita: "La scenata di Conte la interpreto così: siccome la squadra non è di alto valore, lui insiste molto sull'intensità di gioco, che è un punto di forza della nazionale. Con la Romania abbiamo fatto molta fatica, Conte con la grinta cerca di tenere unita la squadra, che altrimenti sbanda".

Sul "baby" rossoblù Adam Masina, debuttante ieri sera nell'Under 21: "Masina è un giocatore forte, con ampi margini di crescita, il Bologna deve decidere per tenerlo e non venderlo come si faceva in passato per capitalizzarlo. Questo è l'ambiente più adatto, poi potrà spiccare le ali e andare in una squadra più forte".

Sui giovani della squadra felsinea: "Credo che sia cambiato il vento, se il Bologna resterà in A, molti di questi ragazzi rimarranno. La prossima stagione verrà aggiunto qualche pezzo, la squadra non verrà smantellata, fra due anni si vedrà dove saremo e dove saranno questi ragazzi".

Interpellato poi su Mirante, portiere del Bologna e una sua possibile chiamata in Nazionale maggiore: "Credo che Mirante non sia ai livelli di Sirigu, l'ex Palermo non è stato perfetto ma un gol si può prendere, si può sbagliare. Mirante non può essere messo davanti a Sirigu e Marchetti".

Tornando poi su Masina e sul Bologna: "Oggi il Bologna non è una grande squadra, Masina ha una determinata età e il Bologna tenterà di fare, l'anno prossimo, quella sta facendo ora il Sassuolo. Se un giocatore ha 22/23 anni e finisce in Nazionale, vuol dire che vuole avere esperienze internazionali. Il Bologna punta a quello, lo staff dirigenziale - Corvino e Fenucci - ha lavorato in club che disputavano coppe europee; se il Bologna va in Europa, diventa un polo d'attrazione per i giocatori. Oggi il Milan è un grande club ma non è attrattivo, come accaduto con Ibrahimovic, perchè non gioca in Europa".