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Dal Dall’Ara a New York: ecco la favola di Leonardo Borrelli

Leonardo Borrelli (Lui's Leo), artista bolognese, grazie al supporto del Piccolo Cafe di New York riuscirà a produrre il suo primo album da solista

Redazione TuttoBolognaWeb

"Da ormai parecchi anni esiste un angolo di New York a tinte rossoblù, che vuole rimanere legato alla città delle Due Torri: il Piccolo Cafe

"“Tutto ebbe inizio più o meno due o tre anni fa, quando il Piccolo Cafe diventò il primo fan club del Bologna nella Grande Mela. Erano i tempi dello sbarco sotto le Due Torri del mitico Joe Tacopina. Il locale si trova sulla Madison Avenue e oggi contiene alcuni cimeli rossoblù, alcuni dei quali lasciati dai tifosi in visita a New York. Tutto ciò per far capire il forte legame che esiste fra il Piccolo Cafe con la città di Bologna”

"Locale legato al calcio, ma anche al Basket

"“Esattamente. Al Paladozza sotto la Fossa dei Leoni, c'è il nome ed il logo del Piccolo Cafe (contatto Twitter). Locale che nel proprio Dna vuole mantenersi vicino al tifo bolognese”

"Dalle sue parole si percepisce la volontà di mantenere un rapporto importante con l'Italia

"“Il Piccolo Cafe (contatto Instagram) accentua la sua italianità: il boss Michele Massari ama sostenere la cultura italiana, e ciò è sottolineato dal forte interesse per l'arte e dalle iniziative che definirei da mecenate

"Possiamo dire che da questo spirito è nata la sua opportunità?

"“Diciamo di sì. I gestori del locale, come il sopracitato Michele, assieme a Gianluca Capozzi e Alberto Ghezzi, mi hanno aiutato a realizzare una sorta di sogno americano, ossia l'uscita del mio primo album. Mi piace pensare di essere una piccola dimostrazione di un artista italiano che va in America e ce la può fare, perchè in America fortunatamente esiste ancora la fiducia”

"La stessa fiducia che il Piccolo Cafe ha avuto in lei

"“Il mio disco parte nel 2013 proprio a New York. Feci ascoltare le mie canzoni a Michele. Fu lui stesso a spronarmi nel continuare e crederci fino in fondo. Finalmente a brevissimo riuscirò a farlo uscire”

"Di cosa parla il suo album?

"“Parla soprattutto degli italiani all'estero. Della disillusione verso un Paese meraviglioso dal quale ci piacerebbe qualcosa in più. Ho iniziato a pensare a me stesso con un po' di coraggio, ho rinunciato a cose che non funzionavano più. Sono partito per New York senza sapere quasi l'inglese. Una volta sbarcato ho imparato tanto e prodotto tanto. Bisogna avere il coraggio di prendere la propria vita in mano e tenero duro”

"Caparbietà ammirevole. Visti i suoi 40 anni cosa significa produrre il primo lavoro personale ?

"“A 40 anni anni ho dimostrato di non mollare mai, sono stato un esempio di perseveranza (ride Borrelli). L'età non la vedo come un limite, anzi, secondo la mia linea di pensiero è semplicemente l'apice di un percorso cominciato da lontano: un'esperienza più matura dove mi sono messo in gioco, ho viaggiato, e ho avuto qualcosa d'importante da dire”

"Possiamo dire che un tifoso rossoblù è riuscito a coronare il suo sogno?

"“Sono nato e cresciuto a Bologna. Andavo allo stadio in motorino a cavallo fra gli anni Ottanta e Novanta.Ricordo ancora la semifinale di Coppa Uefa contro il Marsiglia, ci credevo davvero alla finale. Con gli amici sognavamo di andare a Mosca (dove si giocò la finale ndr) in macchina. Avevamo studiato il percorso nei minimi dettagli: Austria, Repubblica Ceca, Polonia, Bielorussia e Russia ....peccato che per colpa di un rigore inesistente, alla fine ci andò il Parma”

di DAVIDE LAZZARI