Lo chiamano mercato di riparazione. Più che una riparazione, l'anno passato fu una vera e propria rivoluzione: a gennaio arrivarono Da Costa, Gastaldello, Mbaye, Krsticic, Sansone e Mancosu, che cambiarono le sorti di quel Bologna. La promozione in A fu il giusto premio alla campagna acquisti di Saputo, che non badò a spese pur di riportare i rossoblù nella massima serie. Dalla porta fino all'attacco, ogni reparto venne ritoccato con oculatezza. Ma non sempre la finestra invernale ha dato uno slancio positivo alla stagione.
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Da Osvaldo a Sorensen, passando per Gastaldello: gennaio regala pochi top e tanti flop
Lo chiamano mercato di riparazione. Più che una riparazione, l’anno passato fu una vera e propria rivoluzione: a gennaio arrivarono Da Costa, Gastaldello, Mbaye, Krsticic, Sansone e Mancosu, che cambiarono le sorti di quel Bologna. La...
Il caso più eclatante è quello di due anni fa, quando agli sfortunati acquisti di Friberg e Ibson seguì la cessione, a mercato chiuso, di Diamanti. Scelte che costarono la retrocessione in B e dure contestazioni da parte della tifoseria. Anche negli anni precedenti non si ricordano grandi innesti: Buscè a parte, tanti i nomi finiti presto nel dimenticatoio. Da Modesto a Savio, da Succi a Montelongo, passando per Pisanu, il cui ingaggio si rivelò sgiagurato, tanto che risultava ancora a libro paga fino a pochi mesi fa.
Meglio andò nel 2011-2012, dove gli arrivi di Sorensen, Rubin e Belfodil un contributo al Bologna dei 51 punti di Pioli nel girone di ritorno lo diedero. Innesti mirati furono anche, la stagione successiva, quelli di Naldo, Lazaros e Moscardelli. Nulla di eccezionale, però Lazaros segnò un gol da tre punti al debutto con la Fiorentina, Naldo allungò le rotazioni in difesa e Moscardelli si rese protagonista in alcune circostanze. Chi doveva essere un top è Osvaldo, per il quale il club sborsò circa sette milioni, ma la sua esperienza all'ombra delle Due Torri nel 2009 fu contraddistinta da poche luci e tante ombre. In quel 2008-2009, a completare la galleria degli acquisti ininfluenti arrivarono Mutarelli, Cesar e Belleri.
Con Saputo si è avuta la decisa svolta in questo senso: un mercato non tanto per comprare, quanto per apportare ritocchi che portino un cambio di marcia. In questa sessione l'obiettivo non è quello di rivoluzionare la rosa, ma quello di colmare le lacune emerse finora, perché la salvezza continua ad essere l'unico pensiero in casa rossoblù. La parola d'ordine è insomma oculatezza, senza cedere alla tentazione di spendere più del dovuto. Il caso Osvaldo sia di lezione.
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