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Costa: “Siamo in un periodo di dittatura calcistica. Mercato? Urgono rinforzi a centrocampo”

Diego Costa ha commentato le ultime vicende riguardanti il Bologna e non solo

Redazione TuttoBolognaWeb

Diego Costa è intervenuto durante la trasmissione "Fire and Desire" in onda su Radio 1909.

 

Sulla nuova regola dei rigori: "E' l'ennesima italianata. Calabresi, nel fallo da rigore contro il Chievo, aveva il braccio attaccato al corpo per alcuni mentre per altri no. Tutto è opinabile e tutto discutibile. Quando si inserirà questa regola delle 4:40 ci saranno sempre e comunque discussioni. Non so se si abbasserà la percentuale di errore, ma credo di no".

Sulle ipotesi della UEFA: "Se il campionato diventasse infrasettimanale e le coppe europee si giocassero nel fine settimana, la Serie A perderebbe appeal e interesse, mentre la Champions League e l'Europa League diverrebbero protagoniste assolute".

Sul calcio di oggi: "Viviamo in un periodo di dittatura calcistica, dove i grandi club vincono sempre e fanno ciò che desiderano. I piccoli club sono relegati ad avere sempre i loro obiettivi minori. Quando vedo i nostri bimbi uscire da scuola con la sciarpa rossoblù mi emoziono, quasi mi commuovo, perché sono come degli eroi. Il calcio è cambiato molto. L'unica squadra che rappresenta ancora la tradizione è la Juventus, che appartiene ancora alla famiglia Agnelli. Non possiamo pensare che un canadese che arriva qua e compra il Bologna possa cambiare le regole del calcio e ci faccia diventare la favola del campionato. Questo non è possibile".

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