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Con la Fiorentina per dare un senso al turnover

Momento delicato per Donadoni, chiamato a fare risultato domani per dare un senso alle sue scelte

Manuel Minguzzi

Le scelte di Donadoni hanno creato scalpore in città, la discussione è divampata tra chi ha sostenuto il turnover per evitare infortuni o problemi di ogni tipo da chi invece è rimasto scottato dalla sconfitta, evitabile se avessero giocato i titolari. Controprove non ce ne saranno, ma di sicuro Donadoni non può permettersi due sconfitte in fila. Perderebbe di senso l'idea stessa del turnover, il tecnico verrebbe accusato di essersi assunto un rischio nella partita più abbordabile del lotto per non compromettere quella più complicata: ma se anche questa sfumasse apriti cielo. E allora Donadoni non può assolutamente fallire contro la Fiorentina, il coro di critiche diventerebbe incessante e l'allenatore accusato di aver buttato via tre punti a Frosinone. Perché al Matusa il Bologna A avrebbe vinto, e pazienza se con la Fiorentina non ci sarebbe stato scampo sentenziano alcuni. Il Bologna avrebbe comunque fatto il suo dovere, battuto la più debole perso con la più forte. Ma se per caso il Bologna, dopo essere uscito sconfitto al Matusa, non facesse punti nemmeno con la Fiorentina…

Per ritornare a fare punti il mister probabilmente sfrutterà proprio quei giocatori che ha preservato dalla trasferta ciociara. Dentro i dodici gol di Destro e Giaccherini, dentro la dirompente energia di Donsah in mediana, dentro la spinta di Adam Masina a sinistra. Sarà imperniata sul ritorno di quattro titolari la rinascita del Bologna, esattamente il piano studiato dal mister sulla base del turno infrasettimanale. Per lui anche il Bologna B avrebbe potuto fare risultato, e in effetti l'andamento della partita gli consegna una parte di ragione, perché sono stati i rossoblù a comandare le operazioni. Purtroppo è mancato cinismo sotto porta. Problema cronico. C'è di più, perché in difesa, al posto della squalificato Oikonomou tornerà Gastaldello, chiamato a riscattare l'opaca prestazione con la Doria. Dilemma al suo fianco, Rossettini - che da centrale non ha mai brillato - o Maietta, reduce da un infortunio e non convocato mercoledì. In base a questa scelta Donadoni dovrà poi spostare l'attenzione sul terzino destro, perché Ferrari è squalificato ed Mbaye non offre garanzie. A meno che non rispunti una difesa a tre.

Come si evince, la sfida del Matusa ha comunque creato problemi al Bologna, Donadoni ha preservato alcuni uomini ma ne ha persi altri per squalifica: il suo piano rischia di saltare se non farà risultato domani. Inoltre, un doppio stop rischierebbe di gettare alle ortiche quanto di buono fatto fino ad ora, non perché i risultati verrebbero cancellati o perché si riaprirebbe il rischio retrocessione, ma semplicemente per un motivo: nel calcio la memoria è corta e per diverso tempo rimarrà impressa nella mente dei tifosi la settimana decisiva in cui i rossoblù sono andati incontro a due sconfitte. Una per 'colpa' del turnover, l'altra per le squalifiche. Donadoni entrerebbe di fatto nell'occhio del ciclone. Ma si sa, in caso di sconfitta con la viola Donadoni risulterebbe blocco, nel caso vincesse ritornerebbe il fenomeno che ha portato il Bologna al decimo posto. Tutte le vittorie, tutti i successi, tutte le gioie, rischiano di essere dimenticate per il risultato di due partite in quattro giorni. Non dovrebbe funzionare così il calcio, ma a volte la pancia prevale sulla mente. Purtroppo.