Nessuno scambio fino agli anni Quaranta tra Bologna e Juve: logico, perché dal ’30 al ’35 la Juve vinceva, rivinceva e stravinceva; lo stesso dicasi del Bologna negli anni Trenta e all’alba dei Quaranta, quando solo Giovanni Ferrari arrivò sotto le Torri a vincere il suo ennesimo scudetto, salvo poi ritornare alla sua amatissima Juve.
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Civ: da Torino a Bologna e viceversa
I cambi di casacca tra le due squadre raccontate da Gianfranco Civolani al CorSport
Qualche anno dopo, Giorgio Turchi, che al Bologna minacciava di portare via il posto ad alcuni inamovibili, passa a Torino dove finisce per recitare il ruolo di comparsa. Dopodiché la Juve continua a vincere e il Bologna a faticare, fino all’arrivo di Gipo Viani. Negli anni Sessanta la Juve ammolla al Bologna il clamoroso flop Burelli, ma fino agli anni Ottanta non ci sono rapporti. Poi all’improvviso i bianconeri si prendono Haller, Marocchi, Paramatti, Luppi e De Marchi, spedendo a Bologna, a fine carriera, i vari Cabrini, Bonini, Tricella, Novellini, Alessio (che la Juve si riprende subito). Poi Manninger, che a Bologna gioca poco ma alla Juve va a divertirsi ancor meno. Infine, allenatori e dirigenti, da Carniglia a Manfredi e Governato.
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