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Cellino: “Per niente al mondo avrei dovuto mandare via Donadoni”

L'ex presidente del Cagliari Massimo Cellino si confida in un'intervista Claudio Beneforti sul suo precedente rapporto con l'attuale allenatore del Bologna Roberto Donadoni. di Amos Segal

Redazione TuttoBolognaWeb

Roberto Donadoni arriva alla sfida di venerdì sera con un ottimo ruolino di marcia, iniziato dal 3-0 sull'Atalanta al suo esordio sulla panchina del Bologna e proseguito con altre 7 vittorie e 3 pareggi, in tutto 27 punti.

Ma per l'allenatore di Cisano Bergamasco c'è stata anche una piccola parentesi al Cagliari nella stagione 2010-2011, quando subentrò a Pierpaolo Bisoli dopo la sconfitta casalinga contro il Genoa, ottenendo subito grandi risultati come la vittoria per 2-1 a Brescia ed in casa sul Lecce per 3-2, sul Catania con un netto 3-0 e sul Chievo con un pokeristico 4-1. Alessandro Matri, che verrà poi ceduto alla Juventus la stagione successiva dove vincerà lo Scudetto, sarà il cannoniere della squadra con 11 reti e in campionato il Cagliari si salverà senza particolari patemi, arrivando quattordicesimo.

Ciononostante, come un fulmine a ciel sereno, arriva l'esonero per l'allenatore ex Milan il 12 agosto 2011, che lascia tutta un'intera piazza a bocca aperta: pare che dietro alla drastica decisione del presidente ci siano divergenze di mercato, con Donadoni che voleva il brillante attaccante honduregno David Suazo. L'attaccante, che in quel periodo si allenava a Cagliari, non venne contrattualizzato. Il risultato? Via entrambi.

Eppure, come al risveglio da un momento di incoscienza, Cellino ammette il suo errore, dichiando: "Ho sbagliato, per niente al mondo avrei dovuto mandare via Donadoni - ha affermato al Corriere di Bologna - che oltre a essere un grande allenatore è anche una persona squisita e corretta. Avrei dovuto tenerlo, ecco la verità, se potessi tornare indietro non lo rifarei mai".

Tuttavia la storia non si fa con i "se" ed i "ma", quindi la presidenza del Cagliari giungerà al capolinea nel 2014, quando passerà alla terra d'albione acquistando, non senza problemi, il club inglese Leeds United; all'inizio aveva tentato, con 68 milioni di euro, l'acquisto del club londinese West Ham.

La fama di mangia-allenatori su è diffusa presto in Italia, con ben 27 avvicendamenti sulla panchina cagliaritana e 36 cambi, alla quale si accompagnano i suoi famosi riti scaramantici: basti dire che, se alla guida della squadra sarda faceva spargere sale sul campo e conservare amuleti, in Inghilterra ha fatto licenziare il portiere del Leeds Paddy Kenny, in quanto nato il 17.

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