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Bologna-Verona, l’amarcord

Redazione TuttoBolognaWeb

"Nel gergo sportivo italiano, la parola "Corea", derivata dalla drammatica sconfitta con la selezione nord-coreana ai mondiali inglesi del 1966, è usata per indicare una sconfitta terribile. Nella memoria dei tifosi milanisti, tale termine è stato sostituito dalla "fatal Verona", simbolo di un trionfo annunciato trasformatosi, come nel caso degli azzurri, in una batosta dall'atroce sapore della beffa.

"Ma andiamo con ordine: è l'annata 1972-1973, la massima serie nazionale accoglie la neo-promossa Ternana, prima squadra umbra a fare il suo esordio in categoria; sempre per la prima, e finora unica,  volta tre giocatori vinsero a pari merito la classifica dei cannonieri, furono Pulici, Rivera e Savoldi, tutti a quota 17. Altro record non da poco fu la partita Milan-Atalanta del 15 ottobre 1972, terminata con il punteggio di 9-3, finora mai superato. Per i rossoneri allenati dal grande Nereo Rocco andarono a segno, con una tripletta, Pierino Prati, detto "la peste", centravanti talentuoso che con la squadra meneghina vinse Coppa dei Campioni (1968-1969), Coppa delle Coppe (1967-1968 e 1972-1973) e la Coppa Intercontinentale (1969), uno Scudetto (1967-1968) e due Coppe Italia (1971-1972 e 1972-1973). Con la Nazionale fu campione europeo nel 1968 e vicecampione mondiale nel 1970. Assieme a lui completarono lo score Alberto Bigon e Gianni Rivera, entrambi con una doppietta e poi i sigilli di Luciano Chiarugi e Romeo Benetti. I gol degli orobici furono opera di Bruno Divina (difensore), Gian Piero Ghio ed Alberto Carelli (attaccanti).

"Il Bologna ed il Verona si affrontarono sul prato verde del Comunale il 15 aprile del '73, con i rossoblù vittoriosi con un trionfale 4-1, portante le firme del grande bomber Giuseppe Savoldi, autore di una strepitosa tripletta, con sigillo del terzino Adriano Fedele. Gli scaligeri si erano portati in vantaggio con un gol dell'attaccante Gianfranco Zigoni dopo tre minuti di gioco nel primo tempo, mentre tutte e quattro le reti dei felsinei furono segnate nella seconda frazione.

"Parliamo ora della vittoria dei veneti sul Milan, che segnò in maniera indelebile la storia della Serie A: ad una giornata dal termine, i rossoneri erano primi a quota 44 punti, seguiti da Lazio e Juventus con 43. Nel frattempo, era arrivata nella bacheca della società milanese la seconda Coppa delle Coppe, conquistata battendo per 1-0 gli inglesi del Leeds United (rete di Chiarugi) a Salonicco, in Grecia, il 16 maggio 1973.

"Invano fu chiesto di rinviare la trasferta sul campo dei "butei" di Verona, le squadre scesero in campo e il risultato fu che già dopo il primo tempo il Milan stava sotto per 3-1, con le tre reti subite nel giro di una mezz'ora (Paolo Sirena, autorete di Giuseppe Sabadini e Livio Luppi per l'Hellas, Roberto Rosato per i rossoneri). I bianconeri, invece, stavano pareggiando 1-1 a Roma contro i giallorossi (reti di Spadoni per i padroni di casa ed Altafini per gli ospiti), mentre la Lazio era sullo 0-0 al "San Paolo" con il Napoli.

"A questo punto si stava pensando ad uno spareggio a tre per assegnare lo Scudetto, quando al "Bentegodi" di Verona arrivarono altre due reti dei gialloblù ancora Luppi e Maurizio Turone), che stavano così sul 5-1. Il Milan rispose con un gol di Sabadini, ma dall'Olimpico arrivò la doccia fredda del gol di Cuccureddu a tre minuti dal termine, che fece appuntare matematicamente il Tricolore sulla maglia bianconera, a nulla servì la rete di Bigon. La Lazio fece il resto perdendo a un giro di lancette dalla fine con i partenopei e così il titolo di Campione d'Italia andò ad arricchire il palmares juventino, quindicesima della storia.

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