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Bologna ultimo: cosa è andato e cosa no

Tre sconfitte in fila in campionato, quattro in partite ufficiali se consideriamo quella di Coppa Italia con il Pavia, la mini crisi del Bologna è ormai conclamata ma le spiegazioni e le giustificazioni attenuano in parte l’avvio stentato....

Manuel Minguzzi

Tre sconfitte in fila in campionato, quattro in partite ufficiali se consideriamo quella di Coppa Italia con il Pavia, la mini crisi del Bologna è ormai conclamata ma le spiegazioni e le giustificazioni attenuano in parte l'avvio stentato. Il mercato concluso in ritardo, due ritiri monchi che a poco sono serviti, una condizione che, di conseguenza, è su più livelli. Chi ha potuto lavorare fin dal principio con il mister sta meglio, alcuni, quelli arrivati dopo, risultano ancora indietro. In tutto questo, inseriamoci anche due cambi di modulo. Partiti con il 4-3-1-2, si è deciso di virare prima al 4-3-3 (in assenza di una seconda punta) e poi al 4-2-3-1 per non privare il Bologna del suo uomo migliore: Franco Brienza. Difficile per la truppa trovare gli automatismi in tempi brevi, un modulo chiaro e definito non c'è, gli interpreti principali devono ancora essere decisi, in sintesi: al Bologna manca qualche punto fermo a cui aggrapparsi. Ci sono, infine, gli errori di gioventù, quelli che una rosa giovane inevitabilmente commette ma che andranno limitati il prima possibile. Senza quelli, i rossoblù probabilmente avrebbero due punti in classifica, sotto il profilo morale tutta un'altra storia; anche per il mister che, di fatto, non sarebbe in discussione. Ci sarebbe anche Destro, il bomber principe apparso un pesce fuor d'acqua con poco mordente. Anche lui probabilmente non è al meglio della condizione, inoltre deve ancora conoscere i suoi compagni di reparto, i movimenti che effettuano e le giocate che sanno fare meglio. Lui dovrebbe metterci un po' più di mordente, ma non si può di certo catalogare l'ex Roma come 'bollito' dopo due partite. Da contraltare, una squadra giovane fornisce concrete speranze di crescita nel corso dell'anno, una forza fisica che pagherà nel girone di ritorno quando i rossoblù potrebbero ancora correre mentre altri rifiateranno, in più, c'è l'incoscienza, un aspetto che forse si paga a caro prezzo ora ma che potrebbe rivelarsi vincente più avanti. Se la squadra assumerà la consapevolezza della propria forza, affrontare determinate partite senza tentennamenti e paure risulterebbe l'ideale per Delio Rossi, chiamato solo ad agire dal punto di vista tecnico. Non dobbiamo nemmeno dimenticare gli infortunati o gli acciaccati. Krafth potrebbe aiutare Destro mettendo qualche pallone interessante in mezzo (Ferrari, ad ogni modo, sta facendo benissimo), in difesa ritorneranno anche Oikonomou e Gastaldello che per questo Bologna sono garanzie, mentre in mediana anche il contributo di esperienza di Brighi potrebbe avere il suo peso. In fin dei conti, la settimana in cui Delio Rossi può lavorare a ranghi quasi completi è questa, è un vero peccato che si sia infortunato Giaccherini, un'assenza che toglie garanzie al reparto avanzato. Il Frosinone sarà un bel banco di prova, possibilmente da superare.