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Bologna timido e impacciato al Franchi, la Fiorentina banchetta

Brutta sconfitta per il Bologna al Franchi. La versione B della Fiorentina schierata da Paulo Sousa affonda i rossoblù nella ripresa, dopo un primo tempo in cui gli ospiti hanno tenuto discretamente il campo. Il portoghese sorprende tutti, non...

Manuel Minguzzi

Brutta sconfitta per il Bologna al Franchi. La versione B della Fiorentina schierata da Paulo Sousa affonda i rossoblù nella ripresa, dopo un primo tempo in cui gli ospiti hanno tenuto discretamente il campo.

Il portoghese sorprende tutti, non solo i colleghi di casa che al massimo hanno azzeccato 5 uomini della formazione titolare, ma anche la cabala. Ilicic è in panchina, nonostante la sua carriera reciti 5 reti in 8 partite contro il Bologna. Sospiro di sollievo per i rossoblù (momentaneo). Il primo tempo è un possesso palla abbastanza sterile dei viola che non trovano spazi e non trovano nemmeno la qualità per crearli. Qualche incursione sulle fasce, arginata in un modo o nell’altro dai terzini avversari. Le emozioni sono poche: una punizione a fil di palo di Marcos Alonso, e soprattutto una ghiotta occasione in area per Mattia Destro. Imbeccato da un perfetto scavetto di Pulgar, l’attaccante, solo in area, scarica il sinistro nell’unica zona che un attaccante dovrebbe evitare: quella presidiata dal portiere. Peccato. La prima parata di Mirante, a sottolineare una partita non brillantissima, arriva al 34’ con un tiro centrale di destro di Marco Alonso. I rossoblù hanno rischiato poco, ma non hanno nemmeno quasi mai visto l’area avversaria, un dato che allarma in vista della ripresa. Una squadra che fatica a ripartire può andare incontro ad un assedio, e appena si allungano le distanze tra i reparti il rischio di capitolare si fa insistente.

Paulo Sousa dunque prova a vincerla nella ripresa, toglie uno spento Babacar e inserisce il vispo Kalinic. La manovra cambia velocità, diventa più aggressiva, asfissiante, sfonda sugli esterni al cospetto di un Bologna che lentamente cede. Il gol è nell’aria, arriva quando Rebic, fin lì il peggiore, crossa da sinistra trovando la sponda proprio di Kalinic per l’accorrente Kuba che insacca sul secondo palo. E’ la fine, perché il Bologna non dà mai la sensazione di poter reagire. Possono recriminare qualcosa i rossoblù, perché effettivamente Rebic si rende autore di due fallacci da giallo (il secondo quasi da rosso) ma Calvarese ne sanziona uno solo. Sarebbe stata espulsione. C’è però un sussulto quando Brienza, inserito da Rossi al posto di uno spento Mounier, imbecca Destro in area di rigore. Il suo calcio, ancora una volta, è una ciccata al pallone simile a quella di domenica con il Frosinone. E’ tutto qui il Bologna nella ripresa, infatti la viola continua a premere e a spingere, i varchi sulle fasce diventano praterie e in una di queste Marcos Alonso pesca perfettamente Kaliniic in area. Due a zero, Rossettini anticipato e battuto in velocità. Non c’è bisogno di altri sussulti, la Fiorentina controlla agevolmente e Rossi opta per Falco e Acquafresca nella speranza di un miracolo. Ovviamente non arriva, anche perché il Bologna non dà la sensazione di cercarlo. Rimangono ancorati a quota tre i rossoblù, ormai reduci da cinque sconfitte in sei gare ufficiali. Tra quattro giorni con l’Udinese la partita assume i connotati della sfida importante. Non decisiva, ma fondamentale.

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