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Bologna-Roma, l’amarcord

di Amos Segal

Redazione TuttoBolognaWeb

Il 29 giugno 1930 Bologna e Roma si incontrarono alla penultima giornata del Campionato di Serie A ed i rossoblù padroni di casa si imposero con un sonante 5-2, firmato da una tripletta dell'attaccante Bruno Maini (22', 42' e 86'), accompagnata dalla marcatura del centrocampista Antonio Busini (32') e dall'autorete del difensore Giovanni Degni 13'). Per gli ospiti andarono a segno il futuro allenatore dello Scudetto Fulvio Bernardini (16') ed il favoloso bomber fiumano Rodolfo Volk (39').

Bologna 1929/1930

La società capitolina era guidata in quegli anni da uno dei presidenti più amati di sempre, Renato Sacerdoti, il quale fu anche uno dei fondatori, nonché uno dei più "condottieri" più longevi, secondo solo a Franco Sensi: stette al timone del club giallorosso in due periodi distinti, 1928-1935 il primo e 1952-1958 il secondo.

La nascita dall'Associazione Sportiva Roma risale all'anno 1927, quando Sacerdoti intervenne nella diatriba provocata dagli ingenti debiti accumulati dalle società Alba, Fortitudo e Lazio. Assieme a lui c'era anche Italo Foschi, che fece intervenire i facoltosi dirigenti del Roman (Foot Ball Club Roma) al posto di quelli della Lazio per sanare la situazione economica e garantire così uno sviluppo perfetto.

Parlando, invece, dei club che diedero vita alla storica fusione, l'Alba (colori sociali bianco e verde) proveniva dal quartiere Flaminio, dove era nata nel 1907, la sua sede sociale era un'osteria il cui proprietario si chiamava Umberto Farneti. La Fortitudo, invece, era una polisportiva di vecchia data (rosso e blu come il Bologna), che primeggiò sia nel calcio che nella pallacanestro; se nella prima disciplina partecipò alla creazione dell'attuale Roma, nella seconda è tutt'oggi in attività. La sua sede è vicino a Castel Sant'Angelo e la fondazione risale al 1908.

Il Roman (Foot Ball Club Roma, giallo e rosso), infine, aveva origini aristocratiche e "britanniche" in quanto venne alla luce grazie all'unione di alcuni residenti appartenenti alla nobiltà locale ed altri provenienti dalla Scozia, nonché due fratelli svizzeri. L'anno di nascita è il 1901 e fornì la casacca diventata poi il simbolo della squadra capitolina.

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