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Bologna-Napoli, l’amarcord

Redazione TuttoBolognaWeb

Il 22 aprile 1990 il Napoli salì al "Dall'Ara" e vinse per 4-2 sul Bologna, era la penultima giornata ed i partenopei avevano compiuto il passo decisivo verso la conquista del secondo Scudetto: dopo i primi quindici minuti erano già avanti grazie alle marcature di Careca (3'), Maradona (9') e Francini (15'). Nel secondo tempo accorcia De Marchi (47') per i padroni di casa, prima che Alemao (85') e Iliev (90') fissino lo score finale. Alla giornata successiva, il 29 aprile, con un gol del difensore Marco Baroni al 7' contro la Lazio, i partenopei si cucirono con merito lo Scudetto sulla propria maglia.

Fu un campionato caratterizzato dal duello con il Milan dei "tulipani olandesi" (Van Basten-Rijkaard-Gullit) e per gli azzurri fu determinante l'ottimo inizio con 16 risultati utili consecutivi suddivisi in 9 vittorie (tra le quali spiccano il 3-0 sui rossoneri e il 2-0) sull'Inter e 7 pareggi. Nel febbraio del '90 arrivò una piccola crisi con le sconfitte contro il Milan (anch'essa per 3-0) e pure contro i "cugini" nerazzurri meneghini (3-1), presto recuperata grazie anche allo stop esterno dei diretti rivali proprio con il Bologna (uno 0-0 pieno di polemiche per un rigore non concesso ai rossoblù dall'arbitro Lanese), mentre il Napoli otteneva la vittoria a tavolino per l'incidente di Bergamo: l'8 aprile, mentre i padroni di casa orobici e gli ospiti campani sono ancora inchiodati sul pari a reti inviolate, una moneta da 100 lire colpisce in testa il calciatore del Napoli Alemao, che viene poi sostituito.

In seguito il Milan viene nuovamente beffato dall'Hellas Verona (la prima volta era stata nel 1973), che il 22 aprile vinse per 2-1 impedendo così al "diavolo" lombardo di agganciare i partenopei: sette giorni dopo fu festa grande nel capoluogo della Campania, che dopo il Cagliari di Gigi Riva aveva fatto gioire nuovamente il sud.

Anche per il Bologna, che in campionato era arrivato ottavo, arrivò un inaspettato "euro-regalo": con le vittorie dei rossoneri contro il Benfica nella finale della Coppa dei Campioni (gol di Frank Rijkaard al 68'), della Sampdoria nella Coppa delle Coppe contro i belgi dell'Anderlecht (2-0 dopo i supplementari grazie a una doppietta di Gianluca Vialli) e della Juventus nella Coppa UEFA (gara tutta italiana con la Fiorentina e vittoria per 3-1 a Torino firmata da Roberto Galia, Pierluigi Casiraghi e Luigi De Agostini per i bianconeri, gol di Renato Buso per i viola, confermata al ritorno con lo 0-0 a Firenze), arrivò la qualificazione degli emiliani all'eurozona grazie al posto avulso in classifica.

Il capocannoniere di quell'incredibile torneo, che vide spalancare le porte al mondiale di calcio, fu l'olandese Marco Van Basten con 19 reti, seguito da un giovanissimo Roberto Baggio (in forza alla Fiorentina) che andò a segno per 17 volte e Maradona 16.

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