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Bologna-Napoli, l’amarcord

Redazione TuttoBolognaWeb

Il 7 dicembre del 1952 il Napoli espugnò il "Comunale" di Bologna con un secco 3-1, siglato dagli indimenticati Bruno Pesaola al 18' (all'epoca centrocampista e futuro allenatore dei rossoblù), Hans "Hasse" Jeppson al 33' (attaccante prolifico) e Amedeo Amadei al 77' (punta e capitano). Per i padroni di casa andò a segno Giancarlo Bacci su rigore ad un minuto dal novantesimo.

Nelle due squadre militavano grandissimi elementi: per i campani, oltre ai già citati Pesaola (rimasto nel cuore di entrambe le tifoserie), c'era lo svedese Jeppson, arrivato in Italia sulla scia dei successi del calcio scandinavo, culminato con la vittoria della Danimarca all'Olimpiade del 1948 ed il terzo posto conseguito dalla Svezia al mondiale brasiliano del 1950. Questo grande giocatore fece il suo esordio nella massima serie con la maglia dell'Atalanta (stagione 1951-1952, 22 gol in 27 gare) per poi passare ai partenopei e militarvi con impegno e passione dal 1952 al 1956, collezionando 112 presenze e 52 reti; concluse la sua esperienza al Torino (1956-1957), con 19 partite e 7 marcature.

Rimase però legato all'Italia, sposandone una cittadina, occupandosi di attività manageriali e lavorando per il Consolato del suo paese. Il 27 aprile 2008 riceverà un bellissimo regalo dalla società azzurra in occasione della sua prima visita allo stadio "San Paolo" (inaugurato dopo la sua cessione): la maglia ufficiale con il suo nome e numero. Un altro giocatore che saprà farsi valere come allenatore fu Manlio Scopigno, che allora giocava in azzurro come difensore e in panchina costruirà il capolavoro dello Scudetto a Cagliari nell'annata 1969-1970.

A guidare quella squadra era il grande Eraldo Monzeglio, che da giocatore aveva vinto un campionato (1928-1929) e due Coppe Mitropa (1932 e 1934) con il Bologna, oltre a due Coppe del Mondo con la Nazionale Italia (1934 e 1938). Arrivarono quarti in classifica, trascinati dalle 28 reti messe segno da Jeppson e Vitali (14 ciascuno), mentre i petroniani si classificarono quinti, a due punti di distanza (41 a 39); poterono contare, quell'anno, su Giancarlo Bacci, attaccante nativo della provincia di Firenze, che in Serie A andò e segno con le casacche di ben otto squadre: Lucchese (con la quale fece il suo esordio nella massima categoria), Roma, Udinese, come già detto Bologna (18 reti in quell'unica stagione sotto le Due Torri), Fiorentina, Torino, Milan e Padova.

Anche la piazza felsinea era stata contagiata dalla "febbre scandinava" e c'erano in rosa i danesi Ivan Jensen ed Axel Pilmark, entrambi centrocampisti. In panchina sedeva Giuseppe Ferruccio "Gipo" Viani, nativo trevigiano, che in carriera aveva uno Scudetto come giocatore con l'Inter nel campionato 1929-1930 (all'epoca chiamata "Ambrosiana"), mentre come allenatore ne vincerà altri due con il Milan (1956-1957 e 1958-1959): per la compagine rossoblù vi furono delle belle soddisfazioni come la doppia vittoria sulla Juventus vicecampione d'Italia (2-1 a Torino e 1-0 tra le mura amiche) e i 2-0 casalinghi sull'Inter futura scudettata ed il Milan terzo classificato.

Il campionato fu vinto appunto dai nerazzurri milanesi a tredici anni di distanza dall'ultimo titolo conquistato, grazie ai 15 gol dell'ungherese Istvàn Nyers ed alle parate del portiere romagnolo Giorgio Ghezzi, uno dei migliori nel suo ruolo e che militò in entrambe le squadre meneghine.

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