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Bologna-Milan, l’amarcord

Redazione TuttoBolognaWeb

Il marzo del 1963 il Bologna giocò contro il Milan alla venticinquesima e perse per 2-1: al vantaggio iniziale degli ospiti con Josè Altafini (8') rispose Harald Nielsen (18'), dopodichè Gianni Rivera siglò il gol decisivo (29').

Ma quell'annata va ricordata soprattutto per la grande impresa compiuta dai rossoneri in Europa vincendo la prima Coppa dei Campioni del calcio italiano: nella finalissima disputata allo stadio "Wembley" di Londra il 22 maggio 1963, i rossoneri andarono in svantaggio per il gol del favoloso Eusèbio (18'), fuoriclasse nato in Mozambico e naturalizzato portoghese grazie al fatto della colonizzazione, ma grazie ad uno straordinario Altafini riuscirono a ribaltare le sorti dell'incontro grazie ad una sua spettacolare doppietta (58' e 66'). Memorabile la seconda rete con una galoppata partita da centrocampo e la prontezza a ribadire in porta il primo tiro respinto dal portiere avversario.

Fu un trionfo storico, frutto di un bellissimo gioco interpretato da autentici campioni come Barison, Mora, il già citato Rivera (agli albori di una carriera straordinaria), Radice e Trapattoni (futuri grandi allenatori) assieme al capitano Cesare Maldini, capostipite di una dinastia che darà ancora tanto lustro all'Italia, sia a livello di club che di nazionale.

Il cammino del Milan fu altrettanto stupendo, con l'eliminazione dei lussemburghesi dell'Union al primo turno con un fragoroso 14-0 (8-0 e 6-0, si segnalano otto reti di Altafini), degli inglesi dell'Ipswich Town agli ottavi di finale (3-0 a Milan e sconfitta per 2-1 in terra britannica con Barison autore di tre reti complessive), dei turchi del Galatasaray con un sonoro 8-1 (3-1 ad Istanbul e 5-0 tra le mura amiche, tre gol di Altafini e due dell'ex Pivatelli). Infine, furono superati gli scozzesi del Dundee United con un sonante 5-2 (vittoria per 5-1 a "San Siro" con doppiette di Barison e Mora, sconfitta per 1-0 in trasferta).

In campionato, l'Inter si laureerà Campione d'Italia, mentre Milan e Bologna arriveranno rispettivamente terza e quarta. Nessuno poteva ancora saperlo, ma in realtà nel capoluogo emiliano si stava preparando quella meravigliosa forza che vincerà, contro tutto e contro tutti, il settimo Scudetto nella storia del club felsineo.

Un altro piccolo particolare, ma degno di menzione, fu il dono da parte del grande Enzo Bearzot (futuro vincitore della Coppa del Mondo come allenatore) al giovane Sandro Mazzola della maglia del padre Valentino in Torino-Inter 1-1 del 26 maggio 1963, ultima giornata della massima serie.

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