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Bologna: le cause della crisi

Tre punti nelle ultime sei partite non sono una casualità: ecco le cause alla base del periodo di crisi che sta attraversando il Bologna. Da 'Il Resto del Carlino'.

Redazione TuttoBolognaWeb

Quella con il Verona è la terza sconfitta consecutiva rimediata dal Bologna, precedute dai due pareggi deludenti con Carpi e Palermo. I rossoblu si sono persi, questo è ormai un dato di fatto e lo si evince non solo dai risultati ma anche e soprattutto dalle prestazioni: la squadra non ha mordente, manca intensità e concentrazione.

Dopo quattro mesi di altissimo livello, in cui il Bologna ha incantato la serie A e Donadoni si è guadagnato le luci della ribalta con l'interesse della nazionale e del Milan, ora i rossoblu sembrano essere ricaduti nel baratro. Ma quali sono le cause di questo periodo di crisi? In primis, secondo il 'Resto del Carlino',  c'è l'assenza del bomber Mattia Destro. Il numero 10 ha segnato fin qui otto reti, le sue prestazioni non sono state sempre esaltanti, ma ora che manca, si nota ancora di più quanto sia importante per questa squadra, non solo dal punto di vista realizzativo, ma anche per il suo carisma e la sua capacità di tenere alta la squadra e pressare gli avversari con efficacia. Senza di lui infatti il baricentro in campo si è abbassato di 10-15 metri. La crisi rossoblu però non può essere imputata soltanto all'infortunio di Destro, ci sono anche altri giocatori come Diawara, Donsah, Taider e Giaccherini che hanno sempre dato il massimo, giocando titolari molto spesso e ora sono in un periodo di netta flessione: probabilmente meritano qualche turno di riposo, senza il loro apporto la squadra non rende al meglio. Poi c'è il mercato di gennaio che fin qui si è rivelato completamente irrilevante: Zuniga e Constant hanno collezionato pochissimi minuti in campo, mentre Floccari, dopo un inizio spumeggiante, nelle ultime partite sta facendo rimpiangere Destro con prestazioni anonime e poco incisive. Un  altro aspetto negativo riguarda il rendimento interno: quella col Verona è la settima sconfitta al Dall'Ara sulle 17 disputate, dato che dimostra come il Bologna non riesca a sfruttare il 'fattore campo'. Infine alla base della crisi ci sono motivazioni che escono dal rettangolo di gioco ed entrano negli uffici di società e allenatore: la mancanza di chiarezza sul futuro di Donadoni ha trasmesso insicurezza al gruppo, inoltre le continue voci sulla possibile partenza di Corvino sono un ulteriore fattore di instabilità. Le situazioni societarie saranno risolte a salvezza raggiunta, ma potrebbero incidere in ogni caso sul rendimento della squadra che non si sente più solida e tranquilla. Soprattutto la posizione di Donadoni, che non ha mai confermato in modo categorico la sua permanenza, ha scatenato una serie di voci, teorie e commenti che hanno destabilizzato l'ambiente.

Per fortuna la classifica ancora sorride, sul Palermo terzultimo c'è un distacco confortante ma il Bologna non può staccare la spina, deve riprendere a correre e tornare a fare punti per chiudere il prima possibile il discorso salvezza.