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Bologna-Inter, l’amarcord

Redazione TuttoBolognaWeb

Il 17 gennaio 1999 Bologna ed Inter si affrontarono alla diciassettesima giornata e la gara vide l'affermazione dei padroni di casa con un secco 2-0 firmato da Giuseppe Signori (41' su rigore) e Davide Fontolan (52'). Quella stagione sarà ricordata per la grande cavalcata dei rossoblù in Europa ed in Coppa Italia, guidati dall'energico Carlo Mazzone e dai gol di Giuseppe Signori (alla fine ne farà 15 in totale). Altri gregari di grande importanza saranno il difensore Michele Paramatti, che nel quinquennio 1995-2000 mostrerà un grande attaccamento alla maglia, conquistandosi così l'affetto del pubblico petroniano, al pari delle torri svedesi Andersson ed Ingesson, come pure lo "zar" Igor Kolyvanov, che dal 1996 al 2001 regalò giocate di classe cristallina, le quali incantarono le platee della massima serie. A centrocampo Davide Fontolan e Jonatan Binotto furono perni insostituibili, mentre Carlo Nervo, nel corso degli anni a venire, diventerà un'autentica bandiera (11 anni consecutivi sotto le Due Torri), alla quale mancherà, per motivi d'età, una delle promozioni più belle, quella del 2008: lui si ritirò giusto l'anno prima di quella memorabile impresa.

A vigilare la porta c'era un Francesco Antonioli all'apice di una tutto sommato ottima carriera, che lo farà finire in Nazionale  come terzo portiere ad Euro 2000

Una volta conquistata la Coppa Intertoto nell'agosto del 1998 battendo nella doppia finale i polacchi del Ruch Chorzòw: 1-0 a Bologna (grazie ad un'autorete) e 2-0 in trasferta (Kolyvanov e Signori), ai trentaduesimi di finale della Coppa UEFA il Bologna si vendicò dello Sporting Lisbona autore dell'eliminazione dei rossoblù nell'ultima partecipazione continentale (annata 1990-1991), vincendo 2-0  in Portogallo (15 settembre 1998, Nervo ed Eriberto) e 2-1 sul proprio campo (29 settembre, Nervo e Signori).

Ai sedicesimi affrontarono i cechi dello Slavia Praga, aggiudicandosi il primo incontro (20 ottobre) tra le mura amiche per 2-1 (Signori ed Ingesson) ed il secondo (3 novembre) per 2-0 (Signori e Cappioli), il turno successivo toccò agli spagnoli del Betis di Siviglia: gli andalusi furono sconfitti con un secco 4-1 in terra emiliana (24 novembre, doppietta di Fontolan, Kolyvanon ed Eriberto) e a nulla valse la loro vittoria casalinga per 1-0 (8 dicembre).

Ai quarti un doppio incontro da cardiopalma con i francesi dell'Olympique di Lione: all'andata fu 3-0 al "Dall'Ara" (2 marzo 1999, doppietta di Signori e gol di Binotto), mentre al ritorno (16 marzo) fu 0-2 e solo le grandi parate di Antonioli valsero lo storico passaggio alle semifinali, traguardo mai raggiunto prima.

Ma, come spesso succede, i sogni più belli svaniscono nel momento decisivo: contro un'altra formazione transalpina, anch'essa chiamata "Olympique", però di Marsiglia, fu 0-0 al "Velodrome" (6 aprile) e 1-1 in casa (20 aprile), con un rigore di Blanc a pochi minuti dal termine che pareggiò il gol di Paramatti. Seguirà al termine del match un bruttissimo parapiglia all'entrata del tunnel degli spogliatoi assieme ad un terribile rimpianto per una piazza che avrebbe voluto gustarsi la sua prima finale continentale dal dopoguerra. Mazzone dirà a fine partita: "Avrei preferito venir battuto da una squadra più forte". Non c'è che dire, un epitaffio perfetto per un'avventura che avrebbe meritato un finale ben diverso.

Quanto a Bologna ed Inter, finirono entrambe a centroclassifica e, per decidere la partecipazione all'Eurozona, si fece ricorso a un doppio spareggio, che vide nuovamente l'affermazione dei rossoblù: 2-1 a Milano il 27 maggio del '99 con reti di Andersson e Paramatti (l'ex Baggio per i padroni di casa), medesimo punteggio il 30, grazie a Signori e Bettarini (per i nerazzurri Ventola).

L'unica "nota stonata" fu l'affare "Eriberto-Luciano", quando emerse che il centrocampista, all'epoca in forza al club felsineo (passerà poi al Chievo Verona) aveva falsato la propria carta d'identità per poter avere un ingaggio: tale rivelazione avverrà nel 2002 e subirà quindi una squalifica di sei mesi, che sconterà tutta, tornando a giocare nuovamente prima con l'Inter e poi ancora con i clivensi, terminando poi la sua carriera a Mantova e tornando in patria.

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