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Bologna-Genoa: l’amarcord

Redazione TuttoBolognaWeb

Domenica 4 ottobre 2009 c'è una ricorrenza speciale allo Stadio "Renato Dall'Ara", iniziata già da qualche tempo e festeggiata il giorno prima: il tanto atteso e desiderato "Centenario" del club petroniano.

Sabato c'è stata la stupenda festa con una partecipazione collettiva senza precedenti, con il "countdown" sul tabellone ad accompagnare la storia del Bologna verso i suoi primi cento anni di vita, un traguardo di indiscusso prestigio e che ha visto passione e trionfi, tristezza e sconfitte, vita e amore, tifo e protesta, gli ingredienti per la vita di chi segue la maglia cercando di onorarla in tutte le parti del paese ed anche fuori. La coreografia offerta dai sostenitori felsinei è spettacolare e commovente, degna delle grandi occasioni: un tripudio di bandiere bianco-rosso-blù fabbricate apposta per l'occasione, che regalano un qualcosa di magico, pura poesia sportiva e cittadina, in un grande e forte abbraccio alla squadra del cuore.

Siamo alla settima giornata e, poco prima del calcio d'inizio, il capitano del Genoa Marco Rossi consegna al collega pari grado del Bologna Marco Di Vaio una targhetta di benvenuto nel "club dei centenari", un gesto sportivo reso ancora più importante dal fatto che viene consegnato dalla società calcistica più antica d'Italia: in campo i giocatori rossoblù emiliani indossano una casacca fatta secondo lo stile ed il materiale dell'epoca, rendendo così la sfida ancora più suggestiva.

La partita comincia con i padroni di casa subito in avanti, con un destro di Zalayeta al 2' che viene deviato in corner da Amelia, mentre verso il 9' arriva la doccia fredda: Floccari va a contatto con Portanova il cui intervento è sì scomposto ma non tanto falloso e Gervasoni, a pochi passi, fischia il calcio di rigore: va sul dischetto Houssine Kharja che non sbaglia, il Genoa è in vantaggio.

Gli ospiti dominano la gara e al 34' arriva il raddoppio con Sculli servito in area da Floccari, che non deve far altro che appoggiare in rete il pallone passatogli dal compagno, con la difesa del Bologna che sta a guardare.

Due minuti dopo si rischia il tris sempre con Floccari che, con un tiro simile al passaggio dell'azione precedente, non centra la porta per molto. Finito il primo tempo, riparte il secondo, con il Bologna che al 47' sfiora il gol ancora con Zalayeta in mischia, azione partita da calcio d'angolo, ma il suo tocco viene sventato da un attento Amelia.

Al 61' c'è forse la più nitida delle occasioni per i felsinei: Di Vaio scatta e tira sull'uscita del portiere, centrando il palo, sulla ribattuta si avventa Osvaldo che incredibilmente non riesce ad insaccare. Al 68' Amelia salva ancora su Mingazzini ma all'ottantaquattresimo Tedesco, entrato in area, si prende un calcione da Esposito e così Gervasoni decreta la massima punizione dagli undici metri in favore del Bologna: Di Vaio non fallisce e riaccende le speranze dei bolognesi. Verso il 90', però, arriva purtroppo il terzo gol del Genoa, dopo che il direttore di gara ha sorvolato su un brutto intervento ancora di Esposito su Di Vaio: Tomovic attacca la retroguardia rossoblù, si beve ben tre giocatori avversari, entra in area e serve Zapater che appoggia comodamente in rete.

A pochi secondi dalla fine, lo spagnolo spreca un'ottima occasione per la doppietta personale ed il triplice fischio di Gervasoni sancisce la fine di una evento dai due volti: partita persa un po' per qualche demerito del Bologna vista l'importanza della gara, ma soprattutto per il pessimo arbitraggio; d'altro canto il pubblico bolognese ha stravinto sugli spalti regalando all'intera nazione sportiva uno spettacolo di autentico ed eroico affetto, che continuerà ad essere ricordato come una perla del tifo petroniano.

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