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Bologna-Genoa, i migliori e i peggiori

Da Laxalt a Maietta, da Gastaldello a Dzemaili: ecco il meglio e il peggio di Bologna-Genoa.

Franco Cervellati

I MIGLIORI

DIEGO LAXALT - A Bologna, doppietta sporadica al Milan a parte, non fu molto apprezzato. Invece anno dopo anno è maturato e a Genova è diventato meritatamente titolare fisso. La corsa l'ha sempre avuta, adesso ha spunti tecnici di tutto rispetto. Classica prestazione da ex, con, forse, qualche motivo in più per ben figurare.

DOMENICO MAIETTA - Ormai è quasi  monotono nella sua continuità a confermarsi il puntello tuttofare della difesa. Che la sua muscolatura piuttosto fragile lo conservi integro a lungo.

ADAM MASINA - Beh, non ha giocato proprio una partita strepitosa, però ha dato segni di netta ripresa che prima o poi lo riporteranno al livello di promessa del calcio italiano che si era guadagnato da debuttante in serie A.

ROBERTO DONADONI - Impeccabile nel non aggrapparsi al facile appiglio dell'arbitraggio, che tutto sommato assolve. Invece il presidente del Genoa Preziosi aveva tuonato dopo Genoa-Pescara, e Donadoni non ha mancato di citarlo indirettamente con molta abilità dialettica.

I PEGGIORI

DANIELE GASTALDELLO - Ma che gli è passato per la testa? Che nessuno lo vedesse gesticolare così platealmente? Da un uomo tanto esperto, per di più capitano, un'espulsione così proprio non te la aspetti.

MARIOS OIKONOMOU - Più gioca in serie A più, paradossalmente, ingigantisce limiti evidenti anziché colmarli.

BLERIM DZEMAILI - Ho visto e rivisto il fallo che gli è costato l'espulsione. Mancava poco alla fine, ma il tempo per recuperare in parità numerica c'era; anche nel suo caso l'esperienza gli doveva imporre più attenzione perché Maresca ormai aveva il cartellino rosso sempre pronto in mano e doveva sapere che un'entrata del genere, con quel metro arbitrale, era troppo rischiosa.