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Bologna, è ancora una ripresa fantasma: al Dall’Ara vince un’Udinese mediocre

Quinta sconfitta in sei partite per il Bologna, fermo a tre punti in classifica assieme al Verona e con alle spalle soltanto Carpi e Frosinone (impegnato stasera contro l’Empoli). Anche ieri è stato, potremmo dire, il solito Bologna, presente e...

Luca Lollini

Quinta sconfitta in sei partite per il Bologna, fermo a tre punti in classifica assieme al Verona e con alle spalle soltanto Carpi e Frosinone (impegnato stasera contro l’Empoli). Anche ieri è stato, potremmo dire, il solito Bologna, presente e concentrato per circa sessanta minuti e totalmente ectoplasmatico nella mezz’ora finale. Prendendo in considerazione soltanto i primi tempi di questo inizio di campionato, il Bologna avrebbe nove punti in classifica: il triplo di quelli che realmente ha, per una solidissima posizione di metà classifica a braccetto con Milan e Napoli. È questo il problema principale della squadra di Rossi, o quanto meno il problema da risolvere più in fretta. Perché le avversarie, invece, di minuti ne giocano novanta (o trenta, come l’Udinese), e portano a casa il risultato.

LE FORMAZIONI – Ancora 4-3-3 per il Bologna, con un paio di novità: Rizzo scala infatti in mediana al posto di Taider, e il suo posto in attacco non lo prende Brienza bensì il rientrante Giaccherini. Confermati Mounier e Destro a completare il tridente, oltre all’intero pacchetto arretrato e ai giovani Diawara e Pulgar a centrocampo. Colantuono risponde con un 4-3-1-2 molto fluido, la cui spina dorsale è composta da Danilo, Badu e Zapata, coadiuvati sulle fasce da Alì Adnan e Piris. Solo panchina per Di Natale, tenuto inizialmente a riposo dopo due gettoni da titolare.

LA SBLOCCA MOUNIER – Dopo un avvio incerto, il Bologna prende il controllo della gara sfruttando soprattutto le fasce, dove Mounier e Masina rendono la vita difficile ai rispettivi dirimpettai. Schierato inizialmente a destra, il francese si scambia volentieri con Giaccherini, e talvolta i due si ritrovano di proposito sullo stesso out per dare vita a scambi rapidi e insidiosi. Purtroppo è una giostra che dura appena mezz’ora, poiché in un sinistro déjà vu genovese l’esterno ex Sunderland in un allungo sente tirare la stessa dannata coscia, ed è costretto a uscire: al suo posto Brienza. L’amarezza per l’infortunio di Giaccherini dura però soltanto pochi secondi, poiché al 31’ Rizzo imbarazza Iturra con un tunnel sul lato corto dell’area, alza la testa e poi crossa rasoterra sul secondo palo per Mounier, che da due passi sbatte in rete l’uno a zero. Bon anniversaire, Anthony. I rossoblù non si fermano e, sfruttando una buona verve di Destro, si muovono agilmente in profondità, arrivando spesso al limite dell’area. La chance più ghiotta per il raddoppio è sui piedi di Brienza durante il terzo minuto di recupero, ma dopo un efficace triangolo proprio con Destro spara fuori dall’interno dell’area: non è la sua giornata e avrà modo di dimostrarlo ancora. E l’Udinese? Poca, pochissima roba, cercando più che altro di approfittare di alcune amnesie della retroguardia casalinga. Zapata è un brutto cliente quando riesce a scattare, ma se Oikonomou gli prende il tempo l’ex Napoli fa poca strada. L’occasione migliore per pareggiare però ce l’ha Marquinho, che dopo un errore di disimpegno di Ferrari entra in area palla al piede: Zapata è libero al centro ma il brasiliano è egoista e manda fuori il diagonale.

RIPRESA HARAKIRI – La domanda che tutti i tifosi si fanno, però, è “quanto durerà?”. Perché la sceneggiatura delle gare del Bologna sin qui è stata sempre la medesima, con un crollo verticale nella ripresa. E la risposta è “poco”, purtroppo. Puntuale come il cadavere caldo accanto a Jessica Fletcher, infatti, allo scattare dell’ora di gioco arriva il pari di Badu. Arriva nel nulla, immeritato e in fuorigioco, ma arriva. Sul lancio dalla difesa di Edenilson il mediano ghanese ha un piede oltre la linea, altissima, dei difensori. Badu ha così campo libero per involarsi verso Mirante, il quale gli respinge la prima conclusione ma non può nulla sul tap-in, nonostante i tentativi disperati di Ferrari e Oikonomou. È una botta psicologica per il Bologna, che capisce di star pareggiando contro un’avversaria tutt’altro che irresistibile. I rossoblù però avrebbero anche modo di rifarsi quasi immediatamente, poiché sette minuti dopo il pareggio Masina crossa sul secondo palo per Brienza: stop, Destro accorre ed è libero da posizione letale ma il trequartista non alza la testa, si incarta, poi spara su un difensore per l’incazzo del dieci e di chiunque non vesta bianconero. È l’ultima, grossa occasione a favore del Bologna, che poco dopo rischia di capitolare su una mischia in area, sbrogliata in extremis da Ferrari. La mazzata è rimandata di dieci giri da lancette, perché è all’83’ che Zapata regala i tre punti ai friulani. Scatto di Badu verso l’area, triangolo con Di Natale (pregevole la palla di ritorno del dieci) in profondità, Masina in scivolata anticipa il ghanese servendo involontariamente al centro dell’area un solissimo Zapata: tocco sotto, game, set and match.

COSÌ NON VA – Pessimo risultato quello di ieri, una sconfitta contro una formazione che lotterà per salvarsi fino all’ultima giornata. Giuste le critiche verso l’arbitro Gervasoni, che oltre al mancato offside di Badu ha gestito discutibilmente alcuni cartellini e un paio di falli di mano bianconeri, ma il Bologna deve assolutamente guardarsi dentro e capire cosa non stia andando. La squadra, lo sappiamo bene, è stata assemblata tardi, ma dopo un mese di campionato le cose sono peggiorate e non migliorate. La società conferma Rossi: per quanto ancora?