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Bologna – Destro: un corteggiamento lungo tre mesi

Il direttore sportivo Pantaleo Corvino nell’anno 1 della società per la quale lavora mette sempre la scelta della prima punta al centro dell’intero progetto di mercato. L’idea è semplice: il grande attaccante, fa la squadra...

Lorenzo Romandini

Il direttore sportivo Pantaleo Corvino nell'anno 1 della società per la quale lavora mette sempre la scelta della prima punta al centro dell'intero progetto di mercato. L'idea è semplice: il grande attaccante, fa la squadra grande. I tifosi si fomentano, l'eccitazione per il grande colpo aumenta.

Attorno all'attaccante deve essere costruita una formazione capace di supportarlo.

Così ha sempre fatto, anche all'arrivo nella sua Fiorentina.

In quegli anni il riferimento in attacco era Luca Toni, fu un maestro a lavorarsi il giocatore, a battere la concorrenza e a convincere Zamparini a lasciare andare il giocatore. 10 milioni furono sborsati dai viola nelle casse del Palermo.

Un retroscena che molti non conoscono è che Corvino, nel gennaio dell'anno scorso - come riportato dal Corriere di Bologna - telefonò allo stesso giocatore, offrendogli un anno mezzo di contratto a cifre importanti per poterlo convincere a scendere in Serie B. Corvino era sicuro che con Luca Toni là davanti il campionato non sarebbe stato un problema (e vedendo in numeri del ragazzo nella passata stagione non avrebbe avuti tutti i torti). Il giocatore del Hellas Verona però non se la sentì di scendere di categoria in quel momento e il responsabile dell'area tecnica fu costretto a rivedere i suoi piani.

L'idea allora fu quella di sondare il terreno in casa Roma, Mattia Destro era il giocatore adatto, relegato in panchina dai giallorossi, poteva essere il colpo che avrebbe portato una promozione certa e sicura per il Bologna e una rinascita per lo stesso giocatore. Destro però in quel momento aveva altri piani, infatti prima dell'arrivo di Corvino, Galliani stava già “campeggiando” sotto casa sua in cerca del fatidico sì che l'avrebbe fatto approdare in casa Milan alla corte di Filippo Inzaghi.

Da quel Gennaio le cose sono cambiate.

Il Bologna è riuscito a scappare dall'inferno della B e come lo stesso Pantaleo Corvino ha dichiarato in conferenza stampa, ha cominciato a trattare il giocatore un giorno dopo il passaggio nella massima serie. “Ho chiamato sia Claudio Vigorelli che Renzo Contratto, i suoi agenti, per capire che aria tirava e devo dire che dopo quel colloquio ho cominciato a sperare”.

Corvino però ha rischiato più volte di perdere il giocatore, in una prima occasione quando sembrava a un passo dal Monaco (in casa Roma stavano già liberando il suo armadietto) e successivamente con l'inserimento della Fiorentina, che annusando un possibile addio di Mario Gomez, voleva tutelarsi.

Nessuna di queste trattative alla fine è andata in porto.

Il corteggiamento di Corvino all'attaccante marchigiano terminò il 18 Agosto.

Il tweet di Mattia Destro “Da oggi inizia la mia nuova avventura con il #Bologna, ce la metterò tutta per ripagare la vostra fiducia! Arrivoooo! #weareone” fa impazzire i tifosi rossoblù.

Il Bologna ha finalmente trovato il suo bomber di razza, Corvino ha trovato il perno sul quale farà girare l'intero mercato del Bologna.

Il direttore ha davvero fatto festa il giorno della chiusura della trattativa, non solo perché aveva chiuso una grandissima operazione, portando a Bologna alla cifra di 9 milioni di euro, un giocatore che neanche un anno fa ne valeva (e ancora oggi ne vale) circa 15 di milioni ma anche perché nel frattempo si stavano muovendo sul giocatore squadre come Chelsea e Borussia Dortmund.

Alla fine si possono trovare delle analogie tra l'anno 1 di Corvino nella Fiorentina e nel Bologna.

È arrivato in entrambi casi un centravanti importante, praticamente allo stesso costo e alla stessa valutazione di mercato. Toni al suo primo anno con i viola vinse la scarpa d'oro (31 gol in 38 partite); noi ci auguriamo questo per Destro, ma sicuramente, quest'anno in particolare (la Serie A ha fatto il pieno di potenziali capocannonieri) non riuscirà a centrare questo obbiettivo e non deve neanche farlo. Corvino e tutto il Bologna si aspettano una grande stagione da lui, sarà sicuramente il protagonista di questa squadra, già una quindicina di gol manderebbe in totale visibilio il Dall'Ara.

Un'altra analogia si ritrova nelle parole di Corvino in conferenza stampa che come per la stagione 2005 – 2006 disse: “l'obbiettivo è il quartultimo posto”. La Fiorentina allenata da Prandelli quell'anno riuscì a centrare la Champions League; una squadra che non si può paragonare a questo Bologna: un Luca Toni in grazia da 31 gol, una salvezza ottenuta l'anno prima e quindi niente retrocessione, una base solida di formazione dalla quale ripartire (sono condizioni totalmente differenti). Il paragone stride e anche molto.

Il Bologna ha passato un anno che ha regalato più sofferenze che gioie ma alla fine è approdato in Serie A e qui la squadra è stata completamente rifatta, con un'unica idea fissa: un Bologna non solo per il presente ma anche per l'avvenire. Corvino avrebbe avuto vita facile sul mercato se gli obbiettivi fossero stati i vari Ledesma, Pazzini, Aquilani, Mesto, Boriello e anche lo stesso Delio Rossi avrebbe avuto meno difficoltà ad allenare un squadra composta da questi giocatori, con tanta esperienza di A sulle spalle.

Queste non erano le indicazioni della proprietà, il Bologna dell'anno 1 sarebbe così assomigliato a tanti altri vecchi Bologna già visti. E pazienza se questa scelta di puntare sui giovani comporterà qualche rischio in più, questo Bologna è sicuramente giovane ma non sprovveduto perché gli uomini di esperienza ci sono e altri sono arrivati nel mercato, sarà loro quindi il compito di infondere coraggio ai giovanissimi e traghettare il Bologna ad una salvezza sicura.