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Bologna-Chievo, l’amarcord

Redazione TuttoBolognaWeb

Il 20 gennaio 2002 Bologna e Chievo Verona si incontrarono per la prima volta al Dall'Ara in Serie A ed il risultato finale fu un secco 3-1 in favore dei rossoblù firmato dal centrocampista Lamberto Zauli con una doppietta (40' e 90') e dall'attaccante Julio Ricardo Cruz (70'), mentre per i gialloblù andò a segno la punta Luigi Beghetto (73').

Quella stagione fu l'esordio assoluto dei clivensi nella massima serie, iniziato nel migliore dei modi con una bella vittoria per 2-0 a Firenze contro i viola detentori della Coppa Italia. Nella rosa della squadra veronese militavano elementi del calibro di Eugenio Corini, autentico veterano con le maglie di Juventus (dal 1990 al 1992), Sampdoria (1992-1993), Napoli (1993-1994), Brescia (1994-1995), Piacenza (dal 1995 al 1997) ed appunto il Chievo, ove era approdato nella serie cadetta nell'ottobre del 1998. Oltre ad essere uno dei giocatori più apprezzati, Corini vantava anche la conquista del campionato europeo della categoria Under-21, disputato nel 1992.

A seguire, Simone Perrotta, agli albori di una carriera prestigiosa, che lo porterà ad indossare, nel 2004, la casacca della Roma, con la quale disputerà 326 gare, segnando 49 reti e diventando un autentico beniamino della tifoseria giallorossa: vincerà due Coppe Italia (2006-2007 e 2007-2008), una Supercoppa Italiana (2007) e, soprattutto, prenderà parte alla fortunata spedizione azzurra al mondiale tedesco del 2006, conclusosi con la vittoria nella finalissima con la Francia ai rigori; nota assolutamente degna di menzione, Perrotta scenderà in campo in tutte le partite della competizione.

Ultimo, ma non meno importante, il tassello principale dell'attacco dei "mussi volanti": Massimo Marazzina, futuro bomber e idolo anche della tifoseria bolognese.

Il centravanti nativo di Lodi si imporrà all'attenzione del calcio nazionale, segnando 13 reti in quell'annata, finendo anche nel giro della Nazionale (per lui 3 presenze) e contribuendo al quinto posto finale: da segnalare una delle due reti con le quali il Chievo espugnò il "Franchi" di Firenze al suo esordio, una doppietta alla Juventus alla terza giornata (3-2 per i bianconeri a Torino), un gol al Torino (3-0 alla nona), uno alla Lazio (3-1 casalingo alla sesta)  uno all'Inter (2-1 in trasferta, alla quindicesima) ed altre ancora, che misero in mostra una classe ed un fiuto del gol non comuni.

L'allenatore dei clivensi era Luigi Delneri ed altri gregari furono l'attaccante Bernardo Corradi, i difensori Lorenzo D'Anna e Salvatore Lanna, a centrocampo Alessandro Rinaldi, Simone Barone, Andrea Zanchetta e l'ex rossoblù Jonathan Binotto.

Di quella storica prima stagione in A va ricordata anche la tragedia che colpì la squadra veronese, con la morte, in un incidente stradale, dell'attaccante congolese (naturalizzato francese) Jason Mayélé, avvenuta il 2 marzo 2002: in seguito ad essa, la società decise di ritirare il numero 30.

Il Bologna, dal canto suo, arrivò settimo in campionato, grazie alle 10 reti di Cruz e le 6 di Lamberto Zauli, sontuoso centrocampista, Giuseppe Signori ne segnerà solo 3 anche a causa degli infortuni. Fatto finora unico nella storia del club petroniano furono gli 8 gol segnati dal difensore Salvatore Fresi, tra i quali una doppietta nel 3-2 contro la Fiorentina alla decima giornata, oltre alle marcature decisive contro l'Hellas Verona in trasferta (1-0 al "Bentegodi"), il Perugia (2-1 al "Dall'Ara") ed il Lecce (un rocambolesco 4-3 casalingo).

10 Mar 2002:   Fresi and Castellini of Bologna celebrate after the Bologna goal during the Serie A 26th Round League match played between Bologna and AC Milan, played at the Renato dall''Ara Stadium in Bologna, Italy. DIGITAL IMAGE. Mandatory Credit: Grazia Neri/Getty Images

Quell'annata è da ricordare anche per le contestazioni verso il presidente Gazzoni, che lasciò il timone nelle mani di Renato Cipollini, pur mantenendo il controllo della società. Il club emiliano fu beffato all'ultima giornata quando nonostante i 52 punti totalizzati, fu estromesso dalle qualificazioni alla Champions League e alla Coppa UEFA a causa della tremenda sconfitta (3-0) patita a Brescia, concatenata ad una serie di risultati sfavorevoli.

Stesso discorso vale per l'Inter, la quale aveva già praticamente le mani sullo Scudetto, ma lo vide sfumare a causa dell'incredibile quaterna (4-2) incassata dalla Lazio, che fece cucire il Tricolore sulle maglie della Juventus.

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