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Ag.Diawara: “Dal club arrivavano pressioni enormi, il ragazzo ha perso tranquillità e ha deciso di allontanarsi”

Le parole di Daniele Piraino intervistato da Zerocinquantuno.it.

Redazione TuttoBolognaWeb

Amadou Diawara è stato il protagonista assoluto dell'estate calcistica bolognese. Il talento guineano è sparito per più di un mese mettendo in difficoltà la società che alla fine è riuscita a cederlo al Napoli per 15 milioni. Il suo agente, Daniele Piraino è stato uno dei personaggi principali della storia e ora, dopo un mese dalla cessione del giocatore ai partenopei, dà la sua versione dei fatti: "Parliamo di una situazione complicata e molto delicata per tutti, ma non di un piano preordinato o premeditato, come ho letto più volte. Per mille motivi si è arrivati ad un punto di completo scollegamento tra il club e il giocatore, quindi abbiamo optato per questo tipo di atteggiamento. Quello che conta è il risultato finale: il Bologna ha realizzato una plusvalenza enorme e il ragazzo è andato a giocare in una squadra di vertice. Tutto ciò che nel frattempo si è scatenato attorno a Diawara è il classico gioco delle parti, il Bologna ha tutelato i suoi interessi e io quelli del mio assistito".

Ci sono persone che conoscono le vera realtà dei fatti - continua Piraino - che non è quella raccontata sui giornali. Se entriamo nel merito della nostra scelta inneschiamo altre polemiche e non ne usciamo più, basta dire che a Diawara è stato offerto un rinnovo a determinate cifre quando c’erano giocatori che non vedevano mai il campo ma guadagnavano il doppio di lui. Lo avevamo evidenziato a gennaio, siamo andati avanti ad elemosinare fino ad aprile, poi abbiamo detto basta. Dal club arrivavano pressioni enormi, il ragazzo iniziava a perdere tranquillità e alla fine ha preferito allontanarsi da tutto e da tutti. Se adesso vengo odiato io non mi interessa, solo mi dispiace per lui, perché quasi nessuno ha capito che si era generato un clima in grado di minare la sua serenità. Evidentemente faceva più comodo vederci una strategia particolare o ancora peggio una regia di Tizio, Caio o Sempronio. Comunque ripeto, parliamo di un calciatore preso da Corvino a 500 mila euro e rivenduto per 14 milioni, Diawara non è mica andato al Napoli gratis…".

Chiude con un riferimento a Corvino: "Non è mia intenzione riaccendere il fuoco della polemica o innescare un altro botta e risposta con la dirigenza del Bologna, ci tenevo solo a raccontare la mia versione. In generale, ritengo sia stato davvero brutto che alcuni giornali abbiano utilizzato questa vicenda per i propri fini. Tutta la storia è stata usata per mettere in dubbio la professionalità e l’onestà di Pantaleo Corvino e del figlio Romualdo, che col giocatore non c’entrano nulla. L’unica colpa mia e di Pantaleo è quella di avere da tempo un bel rapporto, ma negli ultimi tre anni abbiamo chiuso una sola operazione insieme. È stato scritto addirittura che ho diviso la procura di Diawara e gli introiti con Corvino, cose davvero ignobili, e chi ha messo in giro queste voci sa perfettamente che sono menzogne. Il fango che mi è arrivato addosso negli ultimi mesi l’avevo messo in conto, ma posso assicurare che nel mondo del calcio ci sono poche persone vere e autentiche come Pantaleo Corvino. Quando ha saputo che si vociferava di una sua regia dietro al cambio di procuratore del ragazzo è andato su tutte le furie, non ci credeva, ha capito subito che si trattava di un pretesto creato ad arte per screditarlo".

A riportare le sue parole è zerocinquantuno.it.