news

55 anni fa il trionfo del Bologna in Mitropa Cup

Con un tre a zero contro il Nitra il Bologna vinse la nuova Mitropa Cup.

Redazione TuttoBolognaWeb

Il club rossoblu ricorda la vittoria in Mitropa Cup del 1962.

La prima conquista internazionale del dopoguerra è datata esattamente 55 anni fa: il 4 aprile del ’62 il Bologna di Bernardini si aggiudica al Comunale la nuova Mitropa, discendente della vecchia e tanto cara Coppa Europa Centrale. Dopo essersi sbarazzato in sequenza nell’estate precedente della Sampdoria a Genova, dello Stalingrad in Jugoslavia, dell’Austria in casa (ultima di Allasio) e aver superato nel doppio confronto di semifinale il Kladno a novembre ’61, la finale di andata con i biancazzurri cecoslovacchi dello Slovan Nitra si è conclusa 2-2 in trasferta alle pendici del Monte Zobor, con reti di Nielsen su rigore e Perani. In un tardo pomeriggio uggioso di un mercoledì di inizio primavera, i rossoblù mettono in bacheca il trofeo al termine di un match senza storia, tornando al successo fuori dai confini nazionali che mancava dal Torneo dell’Esposizione di Parigi del 1937.

Riviviamo il racconto della partita di Giulio C. Turrini, dalle colonne di “Stadio” del giorno dopo.

La sconfitta con l’Inter, la incompletezza del Bologna, il non illustre casato dell’avversario, la giornata feriale, la pioggia: tutto ha congiurato per togliere all’ultimo episodio della Mitropa Cup la cornice festosa che si sarebbe desiderato. Quelli che c’erano, però, erano veramente i patiti del vecchio Bologna. Dovevano esserci molti di quelli che trent’anni fa, nelle roventi giornate della Coppa Europa ’32 e ’34, beatamente si arrostirono al sole vedendo i loro “leoni” mettere sotto l’Admira, il Ferencvaros, i grandi del calcio danubiano. Ecco, a questi tifosi poco importavano gli scetticismi sull’avversario e su tutto.

Quando Pavinato, con la vecchia Coppa d’argento che porta incisi i nomi delle squadre che l’hanno vinta, corse incontro a quelli delle gradinate, l’applauso venne giù sincero. Ogni sottigliezza era inutile, in quel momento. In fondo il Bologna era partito nella scorsa estate, per questa edizione del torneo, con altre squadre italiane e con alcune illustri avversarie viennesi e boeme. Per molte ragioni, aveva fatto la sua strada con formazioni sempre largamente rimaneggiate. Aveva vinto il torneo. Meritava il consenso per quest’altro episodio lieto della stagione. Certo, lo Slovan di Nitra ha confermato i suoi modesti limiti tecnici internazionali che già avevamo constatato nella partita di andata. La squadra slovacca si è limitata ad attuare nella fase iniziale una difesa abbastanza organizzata e decisa, richiamando Gyurek sulla linea dei mediani, affidando Nielsen a Kisy e tenendo libero il centromediano Stanik. Un “mezzo sistema” di marca nostrana, che in effetti è riuscito ad imbrogliare per un po’ di tempo le manovre offensive dei rossoblù.

Era evidente, tuttavia, che prima o poi il Bologna sarebbe passato. E quando Demarco ha centrato il primo bersaglio, lo Slovan si è aperto per tentare un recupero che appariva comunque quanto mai improbabile. Facile è stato allora al Bologna, nella prima parte della ripresa, mettereal sicuro il risultato. Bernardini aveva mandato in campo una formazione alleggerita di alcuni titolari. Quattro (Santarelli, Capra, Janich e Bulgarelli) sono infortunati, anche se i primi tre sperano di poter essere in campo domenica. Franzini era apparso affaticato, a Cervellati non si possono chiedere tre partite in sette giorni. Bernardini comunque impiegava materiale già collaudato in partite di questo genere, salvo il portiere Cimpiel; e conoscendo l’avversario sapeva di poter condurre ugualmente il Bologna al traguardo. La squadra infatti è stata più che sufficiente. Nettissimo il suo dominio nel corso dell’intera partita; molto rari i pericoli corsi dalla porta presidiata da Paolo Cimpiel.

La manovra centrale si è articolata su un rombo che aveva alle due punte Tumburus, come sempre a custodia della difesa, e Demarco mezzala più avanzata, e sui due fianchi Fogli e Rossini. Fogli ha condotto l’incontro alla sua maniera, con l’abituale precisione di rifornimenti. Rossini ha stentato talvolta ad inserirsi in un discorso che non gli è familiare, tradendo quella mancanza di scatto e di accelerazione che gli impediscono di venire decisamente in luce in fase offensiva. Ma ha lavorato con un certo profitto e nel finale si è segnalato per qualche buon servizio. Tumburus è una sicurezza ed anche ieri, seppure con una leggera flessione alla distanza, è stato un punto fermo del gioco della squadra. Demarco non è nella miglior condizione, ha poche occasioni di giocare, ha perso il ritmo. Ieri comunque ha fatto meglio che in recenti occasioni, riscattando alcune imprecisioni con un discreto lavoro generico. Il più continuo della prima linea è stato Pascutti, autore di una partita misurata e di qualche secco affondo: nel finale ha mancato d’un soffio l’occasione di incrementare il suo bottino. Positiva anche la prova di Nielsen, soprattutto per la sua sostanziosa partecipazione al gioco. Un suo secco tiro ha propiziato il primo gol, una sua combinazione con Pascutti il secondo; il terzo l’ha fatto lui, e capite dunque che il giovane danese ha sostenuto degnamente il suo ruolo. Perani ha indovinato qualche bella fuga, ma ha trovato disco rosso al momento di concludere perchè il suo avversario, l’anziano Putera, l’ha bloccato in tutte le maniere. Esemplare la partita di Lorenzini, in evidente crescendo Pavinato, Taverna ha confermato una certa autorità ma ha mancato un paio di interventi: difetto anche d’esperienza. Piaciuto, praticamente al suo esordio, Cimpiel, il quale non ha avuto palloni difficilissimi ma ha sbrigato con autorità il lavoro che gli è capitato, meritandosi gli applausi. Un portiere che promette bene.

Lo Slovan Nitra gioca con una certa pulizia formale, ma senza efficacia all’attacco e non sapendo organizzare una copertura così robusta da reggere ad una pressione insistente come quella cui è stato assoggettato ieri. In sostanza, nelle sue file, si sono messi in luce soprattutto l’interno destro Pucher, che ha giocato tuttavia spesso piuttosto avanzato, il mediano Konik ed il portierino Paduch, protagonista di tre o quattro parate di notevolissimo risalto. In più, l’esperienza di Putera e il buon palleggio di Bachraty; poco ha combinato invece, nonostante le sue scorribande, l’ala sinistra Hrncar. Queste squadre cecoslovacche tradiscono in sostanza una faticosa involuzione tattica per cui, già adottando qualche sottigliezza difensiva, ancora non sanno opporsi alla manovra delle nostre formazioni; e naturalmente una certa deficienza tecnica, propria a Paesi in cui il meglio del calcio nazionale viene costantemente indirizzato verso la squadra dell’Esercito, in questo caso il Dukla di Praga.

I tre gol. Immediata pressione rossoblù, con varie azioni ch sfiorano il gol e tra le quali quella che vede al 12′ Perani traversare in piena area, Demarco fermare col petto ma poi tirare altissimo. Al 21′ l’unica rete del primo tempo. Nielsen sulla destra vince un rimpallo e poi tira trasversalmente, piuttosto forte, il portiere si tuffa ma non può trattenere, e Demarco che sopraggiunge infila la porta con una puntatina. Il pallone batte appena sotto la traversa prima di entrare. Prima del riposo, continua prevalenza rossoblù, un paio di tiri da lontano da parte degli ospiti (Cimpiel li ferma con disinvoltura), una fuga di Perani che però tira addosso a Paduch e poi sulla ribattuta, alto. Ripresa. Al 1′ Pascutti gira sollecito a Nielsen, sulla sinistra. Il danese vince ancora un rimpallo e poi allunga preciso in piena area dove Pascutti, scattato a tempo, gira in gol al volo. 9′: il punteggio sale ancora. Demarco trova Nielsen assolutamente solo sul centro, ai margini dell’area. Nielsen fa due passi e poi infila il portiere che tenta l’uscita. I cecoslovacchi hanno già abbandonato da tempo il loro 4-2-4, e capitolerebbero ancora senza gli errori rossoblù e alcune prodezze di Paduch. Il quale è bravissimo soprattutto al 28′ nel deviare una girata al volo di Pascutti da pochi metri. Lo stesso Pascutti tira fuori in un’altra occasione, Perani manda sul portiere, Demarco alto: il 3-0 resta. Poi c’è il dr. Terpitko che consegna la Coppa. Bernardini, non si sa per qual motivo, se ne è andato prima. Pavinato e gli altri fanno un po’ di festa.

4 aprile 1962, finale, gara di ritorno.

BOLOGNA-NITRA 3-0

BOLOGNA: Cimpiel, Lorenzini, Pavinato, Tumburus, Taverna, Fogli, Perani, Rossini, Nielsen, Demarco, Pascutti. All.: Bernardini.

NITRA: Paduch, Istok, Putera, Konik, Stanik, Kisy, Dinga, Pucher, Bachraty, Gyurek, Hrncar. All.: Bucko.

ARBITRO: Zecevic (Jugoslavia).

MARCATORI: 21′ Demarco, 46′ Pascutti, 54′ Nielsen.