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Ultima giornata senza botto? Bisognava pensare agli esuberi

Nella giornata di lunedì 31 agosto, ultimo giorno utile per il mercato, era circolata la voce di un interessamento del Bologna per Alessio Cerci. Più che un vero e proprio interessamento parliamo di una proposta del Milan per rilanciare il...

Lorenzo Romandini

Nella giornata di lunedì 31 agosto, ultimo giorno utile per il mercato, era circolata la voce di un interessamento del Bologna per Alessio Cerci.

Più che un vero e proprio interessamento parliamo di una proposta del Milan per rilanciare il giocatore nella piazza bolognese.

Come ormai abbiamo capito il Bologna non è più disposto a far crescere o in questo caso rilanciare i giocatori per poi vederseli ritornare nelle rispettive squadre l’anno successivo.

Il contratto di Cerci però era davvero fuori portata, parliamo di una cifra che balla dai 2,5 a i 3 milioni di euro. Quindi le due parti hanno chiacchierato ma senza una vera e propria volontà da parte del Bologna di portare il giocatore sotto le due Torri.

Ormai Corvino lo aveva annunciato: “Il mercato in entrata è chiuso” infatti dopo aver ufficializzato nell’ultima giornata i colpi Giaccherini, Mounier (si capisce ormai la volontà del cambio del modulo nel 4-3-3), Taider e il giovane trequartista sloveno classe ’96 Marko Krivicic (valore di mercato 200.000euro) la squadra sembrava già al completo.

Corvino però in mattinata aveva provato, facendo sognare tutta Bologna e intimorendo metà Serie A, il colpaccio dell’ultimo giorno.

Dennis Praet, 21enne trequartista dell’Anderlecht, già nel giro della nazionale.  La società a inizio mercato aveva dichiarato: “Chi vuole Praet deve presentare un'offerta di 15 milioni di euro”.

Una cifra un po’ troppo alta secondo l'entourage del talento strappato nel 2010 dal Racing Genk, convinti secondo loro che 8 milioni potesse essere il prezzo più ragionevole.

A inizio mercato la stampa belga era sicura che con 11-12 milioni di euro Praet, seguito in passato da Juve, Inter e Lazio, potesse lasciare Bruxelles.

Corvino ci ha provato ma ormai le premesse non esisteva già più, troppo difficile in solo giorno strappare un talento del genere all’Anderlecht che di talenti se ne intende: Youri Tielemans (18 anni), Aleksandar Mitrović (20 anni), Andy Najar (22 anni), Chancel Mbemba (22 anni), Romelu Lukaku (22 anni) e si potrebbe continuare per ore…

Il vero problema per il Bologna di questa finestra di mercato di certo non sono state le entrate, l’attenzione allora si è spostata sulle uscite.

Il Bologna in modo ottimale è riuscita a smaltire giocatori come Bianchi (Maiorca), Garics (Darmstadt), Paponi (Latina), Ceccarelli (Bari), alleggerendo quindi il monte ingaggi.

Qualcosa da recriminare forse per la mancata cessione di Cacia (corteggiato da mezza Serie B - Pescara, Brescia e Bari in primis) e magari quelle di Morleo e Acquafresca.

Ottimi poi i prestiti di fine mercato dei giovanissimi Rosso-Blu, Ruben Palomeque terzino in prestito alla Paganese, Bàlint Vécsei in prestito al Lecce nella trattaviva Falco e il difensore Paramatti in prestito al Siena.

Una rosa competitiva e giovane che ha tutti gli ingredienti per disputare un buon campionato, rilanciare determinati giocatori e farne crescere altri in serenità.