lo spunto

Voltiamo pagina

Dopo la sconfitta con il Genoa e l’arbitraggio di Maresca occorre ripartire, anche perché il rischio è essere accusati di vittimismo.

Manuel Minguzzi

Chiudere nel cassetto la sfida al Genoa, dimenticarla, cestinarla se si ha paura di riaprire vecchi ricordi tra qualche mese o anno. Ormai è andata, non si può riottenere un risultato e nemmeno un arbitro più preparato. A tal proposito, una piccola parentesi prima di guardare oltre. Ho letto negli ultimi giorni spesso la parola vittimismo, ma in questo caso essere d’accordo è difficile. Passare da vittime è sbagliato quando una squadra in campo non dà tutto quello che può dare, giustificare una mancanza sul campo adducendo errori arbitrali è il primo esercizio di molti mestieranti del calcio a cui, giustamente, Bologna non vuole accodarsi. Ma quando undici gladiatori, poi dieci e poi nove, fanno di tutto in campo non solo per strappare un pareggio ma anche per vincere una partita impossibile, non si può parlare di alibi. Il Bologna ha fatto il massimo e anche di più, peccato che tre gravi sviste arbitrali abbiano pregiudicato il risultato. E il riferimento non è certo all’espulsione di Gastaldello, la punta dell’iceberg delle malefatte di Maresca. Ma tant’è, sembra che a Bologna sottolineare evidenti errori arbitrali venga scambiato per una eccessiva giustificazione a un non risultato, quando invece si tratta semplicemente di pura cronaca dei fatti. A meno che i moviolisti non considerino giuste decisioni la mancata espulsione di Veloso, il rigore non dato a Destro e l’irregolarità di Perin.

Andiamo dunque avanti, voltiamo definitivamente pagina anche se il torto subito non ce lo renderà nessuno. Si va a Roma, senza due titolari, al cospetto di una squadra in forma e contro cui Donadoni farà fatica a preparare la partita. Tanti nazionali se ne vanno, tanti giocatori hanno chiuso in preda ai crampi la partita col Genoa e come solito i giorni buoni per prepararsi saranno quei due o tre immediatamente prima della sfidadell’Olimpico. La speranza è che possa tornare qualcuno dei lungodegenti, rappresenteranno dunque una alternativa Sadiq e Viviani, si spera che anche Donsah e Floccari possano aver acquisito una discreta condizione fisica e chissà che anche Mounier non rientri concretamente nelle rotazioni. Ma il vero problema è il calendario, le prossime cinque sfide saranno decisamente proibitive: si parte con la Lazio a Roma, poi il Sassuolo in casa, Chievo fuori, Fiorentina al Dall’Ara e Roma all’Olimpico. Il ciclo di ferro terminerà il 6 novembre, non mi stupirei se per quella data il Bologna fosse risucchiato nelle parti basse. Senza allarmarsi però, perché passare da fenomeni a brocchi è facile, passare dai complimenti alle critiche è un attimo, giudicare sbagliato quello che fino a qui è stato valutato ampiamente sufficiente fa parte dell’indole della città. La rosa è buona, ma mantenere la media punti iniziale non è possibile, basta solo non criticare tutto e tutti se a novembre il Bologna si ritrovasse quattordicesimo.